Chi è Vittorio Brumotti: età, foto, carriera del conduttore campione di bike trial

Vittorio Brumotti, come inviato televisivo, è forse uno dei ciclisti più conosciuti in Italia. Ecco cosa lo ha portato al suo lavoro di oggi.

Il lavoro di Vittorio Brumotti, inviato speciale di Striscia la Notizia, non è sicuramente uno dei più tranquilli. Più volte l’uomo (che si batte contro lo spaccio di sostanze stupefacenti per le strade) è stato insultato ed aggredito fisicamente. “Coca, crack, metanfetamina… Sono stato aggredito da un gruppo di spacciatori. Mi hanno colpito al volto in modo violento con il bastone della mia go pro, una botta fortissima. Sono svenuto per qualche secondo, ora ho lividi qua e là”: così il biker ha descritto l’ultima aggressione (avvenuta a Milano, più precisamente nella zona di Porta Venezia). Online il pubblico si è diviso a metà: come sempre c’è chi difende Brumotti e chi invece sostiene che non si debba immischiare in certe situazioni. Ma cosa motiva l’uomo a continuare il suo lavoro, ignorando minacce e violenze?

Vittorio Brumotti: “Come la fede per i preti”

Vittorio Brumotti è nato a Finale Ligure il 14 giugno 1980: la sua caratteristica distintiva è la bicicletta (che l’uomo porta sempre con se durante i servizi per Striscia la Notizia). Brumotti si è appassionato al ciclismo (più in particolare al bike trial) a soli 11 anni: nel corso della sua vita è entrato 10 volte nel Guinness dei Primati grazie a notevoli imprese sportive.

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“Lo faccio per vocazione, come la fede per i preti. Per questo non mi piace quando strumentalizzano i miei servizi: io mi muovo solo quando mi chiamano i cittadini esasperati da situazioni insopportabili. Io porto la mediaticità: la telecamera fa paura a tutti”: così Brumotti ha spiegato perchè, nonostante le aggressioni, il suo lavoro continui ad andare avanti. “Mio papà è un ex carabiniere, mio zio era un generale dei carabinieri. Il senso delle regole ce l’ho nel sangue. Molti pensano sia un esaltato o un incosciente, ma anche se non andassi in onda farei questo lavoro”.

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