Valerio Mastandrea sta lavorando alacremente in questo periodo, ma proprio ora che ha capito qual è la sua vocazione annuncia una decisione inaspettata.
Valerio Mastandrea, 49 anni compiuti a febbraio, passa da un set all’altro. Ma il suo modo di concepire il mestiere di attore è profondamente cambiato. “Prima lo sentivo quasi come un mio compito di attaccarmi a personaggi che avessero non dico scarso interesse nella vita, ma la tendenza di vedere prima il lato B del lato A – dice al Corriere della Sera -. Il ritratto di una giovinezza inquieta. La gente pensa che veramente io sia così. In realtà sono peggio e da vecchio posso finalmente tirarlo fuori. Mi sono accettato io per primo”. Nel frattempo c’è stata anche l’esperienza della paternità: “Di figli ne ho due ora. Di uno, Giordano, sono il padre, dell’altro, Ercole, 2 mesi, il nonno. Due ruoli allo stesso momento”.
La confessione di Valerio Mastandrea
Valerio Mastandrea ha finito le riprese di Siccità di Paolo Virzì, ed è di nuovo con Paolo Genovese per Gli ultimi giorni della mia vita. “Stiamo tutti lavorando tantissimo – dice -. Credo che sia stata una mossa per reagire alla pandemia, anche grazie ai protocolli anti Covid, per muovere l’economia del nostro settore. C’è anche stata una corsa alla serialità da parte di tutti, autori, produttori, come se la fruizione delle serie fosse la sola cosa che la gente vuole. Io invece penso che appena usciremo definitivamente da questa roba ci sarà una voglia di tornare al cinema pari a quella degli anni Cinquanta. Nessuno sopporta più di avere in mano un telecomando. E penso anche che i festival torneranno a essere il luogo primario per educare il pubblico al cinema”.
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L’attore romano sta anche lavorando al suo prossimo film da regista: “So che mi va di farne un altro. Non so ancora se ci reciterò”. E a chi gli chiede perché non scrive un libro, risponde: “Perché? Se mai lo farò giuro che non mi firmerò con il mio nome”. Per il resto, e conclude, “ho 50 anni, ho fatto pace con tante cose, compreso il fatto che recitare è il mio lavoro. Forse smetterò proprio perché ci ho fatto pace”.