Nella prossima stagione di Uomini e Donne ci sarà una tronista transgender, anche la senatrice Monica Cirinnà ha voluto dire la sua.
Dagopsia ha recentemente lanciato una notizia bomba sulla prossima stagione di Uomini e Donne. Infatti, sembra che nel programma condotto da Maria De Filippi su Canale 5 ci sarà anche una tronista transgender. La ragazza, che sarebbe la prima contendente non cisgender della trasmissione, si chiama Nicole Scavuzzo. La conferma della sua partecipazione è arrivata dalla giovane stessa, la quale ha ricondiviso su Twitter l’articolo scritto da Skytg24 commentando “Non vedo l’ora! #uominiedonne“. Nicole Scavuzzo lavora come modella ed è anche un’attivista per i diritti della comunità LGBTQIA+ in Italia.
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I commenti sull’arrivo di Nicole a Uomini e Donne non si fanno attendere
Tra i primi a commentare la notizia che Nicole Scavuzzo sarà tra i partecipanti alla prossima stagione di Uomini e Donne c’è anche Monica Cirinnà. La senatrice del Partito Democratico da diversi anni si batte per i diritti della comunità LGBTQIA+ e ha voluto far sentire la sua tutta la sua gioia rispetto questa scelta con un post su Facebook. “Accolgo con grande felicità la notizia che […] nella prossima stagione, Uomini e Donne avrà come nuova tronista una ragazza in transizione M to F. A chi pensa che l’intrattenimento televisivo sia una cosa ‘leggera’, Maria De Filippi aveva già risposto con i fatti nel 2016. Quando dopo l’approvazione delle Unioni Civili, inaugurò il primo trono gay portando in milioni di case quotidianamente ogni pomeriggio la normalità dell’amore tra due persone dello stesso sesso“.
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La senatrice ha poi deciso di continuare affermando: “In questo clima di fragilità umana e sociale, ancora una volta la lungimiranza e il coraggio di Maria De Filippi, in modo pragmatico e non politico, si mettono al servizio della cultura alla diversità. Cultura che può solo passare attraverso la conoscenza delle persone transgender e delle storie. E non di fantomatiche fake news e teorie confezionate apposta per creare con il panico la chiusura e la legittimazione alla discriminazione“.