Tragedia del Mottarone, la nuova testimonianza: “La cabina era troppo bassa”

I tre escursionisti interrogato sulla tragedia del Mottarone hanno raccontato che la cabina quel giorno viaggiava più bassa del solito.

Continuano senza sosta le indagini sulla tragedia avvenuta sul Mottarone. Ancora oggi è da stabilire la causa del cedimento del cavo che ha portato allo schianto della cabina e alla morte di 14 dei 15 passeggeri a bordo (si è salvato solo il piccolo Ethan). Attraverso gli interrogatori ai tre principali indiziati abbiamo scoperto che l’impianto è stato tenuto aperto nonostante nei giorni precedenti fossero state riscontrate delle anomalie. Proprio per evitare improvvise interruzioni del servizio, è stato deciso di mettere i forchettoni alle ganasce dei freni, evitando dunque che il blocco di emergenza si attivasse durante il tragitto.

Dopo l’arresto dei tre indiziati, il giudice ha convalidato la misura cautelare del solo Tadini, il responsabile della sicurezza dell’impianto. Nelle scorse ore gli inquirenti hanno ascoltato tre testimoni, degli escursionisti che quel giorno stavano percorrendo il sentiero che conduce al punto d’approdo della funivia. Parte del loro racconto è stato ritenuto una prova utile al procedimento.

Tragedia sul Mottarone: la testimonianza degli escursionisti

Una delle testimoni è Marcella Pepice, la donna si trovava sul luogo con una coppia di amici e stava percorrendo il sentiero. Davanti agli inquirenti ha dichiarato: “Stavo facendo una passeggiata con una coppia di amici sul sentiero che porta al Mottarone, ero giunta quasi all’arrivo della funivia, proprio sotto la stazione. Mi sono girata per fare qualche foto e ho visto la cabina che stava salendo adagio adagio… Siccome faccio spesso questo sentiero, già mi era capitato di vedere la cabina in fase di arrivo. Ma questa volta ho notato una stranezza: era troppo bassa rispetto al solito”.

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La cabina era all’altezza della testa dell’amica, motivo per cui Marcella l’ha avvertita del pericolo: “E così ho allertato la mia amica Marianna, dicendole di spostarsi. poi ho visto entrare la cabina in stazione e circa 30 secondi dopo ho sentito un fruscio, come di una carrucola che stava scendendo velocemente, un rumore metallico secco“. L’altezza della cabina non è tuttavia ritenuta dai due esperti ascoltati necessariamente pertinente con l’incidente, visto che, hanno spiegato: “La quota della cabina non è determinata dalla fune che si è rotta ma da quella portante, che è rimasta integra, almeno così sembra”.

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Ad essere ritenuto maggiormente significativo è il rumore avvertito dalla donna e spiegato meglio dall’amico Renzo Libanoro, il quale ha rivelato: “Dopo un po’ ho sentito un rumore molto forte e strano, assomigliava a una frustata. Ha avuto una durata di circa cinque secondi. Sono riuscito a vedere un cavo d’acciaio che si era staccato… La parte finale era collegata a qualcosa delle dimensioni di circa mezzo metro”. Il rumore potrebbe dunque essere collegato al danneggiamento del cavo, danneggiamento che Renzo ha dichiarato di aver visto per un attimo. Il danno di cui parla il testimone, infatti, potrebbe essere quello che ha poi causato la caduta della cabina.

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