Terence Hill, la tragica morte del figlio Ross: l’attore non è più lo stesso, e ancora oggi non riesce ad affrontare la questione.
Terence Hill, storico compagno di Bud Spencer e poi famosissimo Don Matteo per la Rai, è davvero molto riservato quando si tratta della sua vita privata. Sopratutto dopo la morte del figlio Ross, scomparso in un drammatico incidente stradale a soli 16 anni, l’attore ha chiuso le porte al pubblico e si è dedicato alla carriera senza mai pronunciare una parola di più su ciò che succede fuori dalle telecamere.
Il primo figlio che Terence Hill ha avuto dalla moglie Lori Zwicklbauer, compagna di tutta la vita, è Jess Girotti, in arte Jess Hill. L’uomo è nato a Los Angeles il 7 novembre 1969 e assomiglia in maniera straordinaria al padre. Anche Jess lavora nel mondo del cinema, sia come attore che come produttore. Il padre lo ha avvicinato per la prima volta ai grandi schermi quando il bambino aveva solo tre anni, procurandogli una parte in “Lo chiamavano Trinità” e poco più tardi in “Il mio nome è Nessuno”. Una volta cresciuto Jess Hill ha scritto e diretto qualche episodio delle miniserie “Doc West”, e nel 2018 ha lavorato con il padre alla produzione di “Il mio nome è Thomas”, l’ultimo film di Terence dedicato a Bud Spencer. Oggi Jess ha un figlio di nome William Girotti.
Il secondo figlio di Terence e Lori Hill si chiamava Ross, nato a Monaco di Baviera l’11 aprile 1973, e non era figlio biologico ma adottato. Purtroppo Ross è morto all’età di 16 anni: nel 1990 il ragazzino viveva in Massachussetts e frequentava il Middlesex College di Concord, vicino Boston; la sera del 30 gennaio 1990 la macchina che guidava scivolò su una lastra di ghiaccio e si schiantò contro un albero, uccidendo il figlio di Terence e il suo amico Kevin Lehmann, anche lui 16enne. Di Ross sappiamo che era un appassionato di sport e, ovviamente, cinema. Proprio come il fratello maggiore anche lui si era avvicinato al mondo del cinema quando era molto giovane: nel 1983 e nel 1987 aveva recitato piccole parti in “Don Camillo”, diretto dal padre Terence, e in “Renegade – Un osso troppo duro”, diretto da Enzo Barboni. La morte del ragazzo ha causato al padre un periodo di depressione che lo ha costretto a ritirarsi dalle scene per un lungo periodo.
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