L’attore Terence Hill è stato insignito della cittadinanza onoraria del paese Pomponesco, in cui ha girato un film nel 1983.
Mario Girotti, in arte Terence Hill, rappresenta una parte consistente del mondo del cinema e della televisione italiana. In gioventù, insieme all’amico Bud Spencer, ha creato una delle coppie più amate di sempre, che ha intrattenuto e fatto divertire diverse generazioni di pubblico. L’affetto che i fan nutrono per la coppia è tale che qualche anno fa è persino uscito un videogame dedicato alle loro avventure.
Come spesso capita, il sodalizio tra i due attori si è poi sciolto ed entrambi hanno continuato la carriera da “solisti”. Tra i due quello che ha avuto maggiore fortuna è stato Terence Hill, anche e soprattutto grazie al successo della fiction Rai ‘Don Matteo‘. Prima di interpretare il sacerdote detective, però, c’è stato un precedente che quasi sicuramente ha dato l’idea di incentrare un’intera serie su Terence Hill che recitava nei panni di un prelato. Nel 1983, infatti, l’attore ha recitato a Pomponesco le scene di un film su Don Camillo.
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Terence Hill riceve la cittadinanza onoraria di Pomponesco
A distanza di 38 anni da quel primo incontro tra la città e l’attore, l’amministrazione comunale ha voluto insignire Terence Hill della cittadinanza onoraria di Pomponesco come ambasciatore della cittadina. Dopo aver ricevuto l’ambito riconoscimento, l’attore ha dichiarato: “Nel 1983 qui ho girato il film ‘Don Camillo’ e, tra sopralluoghi e riprese, sono rimasto per u anno intero. Ho trovato grande affetto, lo stesso che sento adesso”. Durante la cerimonia Terence ha ricevuto il disegno di un bambino che lo ritrae in abito talare, ma il piccolo ci ha tenuto a precisare che quello nel disegno era Don Matteo e non Don Camillo.
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Dopo questo tenero momento, il sacerdote del paese ha ringraziato l’attore per aver dato lustro alla categoria. Parole che hanno fatto piacere all’ospite, il quale ha dato la propria “benedizione” al parroco locale. Infine Terence Hill si è congedato con una promessa: “Ricordo com’era Pomponesco nel 1983. Devo dire che adesso è ancora più affascinante e curato, come la sua piazza. Magari gireremo un altro film, direi che la location si presta”.