Il conduttore di Temptation Island Filippo Bisciglia ha raccontato la grande paura avuta per la malattia che ne ha condizionato l’infanzia.
L’edizione 2021 di Temptation Island sta convincendo e appassionando il pubblico a casa. Al netto delle polemiche sorte per le frasi e i comportamenti sessisti e retrogradi di alcuni partecipanti, infatti, l’interesse degli italiani nei confronti del format è decisamente alto e giustifica la scelta di Mediaset di proporlo come appuntamento fisso dell’estate di Canale 5. In un periodo dell’anno privo di grande concorrenza, infatti, il docu-reality cannibalizza gli ascolti e permette all’emittente di dominare il prime time di questo periodo.
Se a garantire il successo del programma sono le relazioni disastrate dei protagonisti e le reazioni umane davanti alla tentazione in un periodo di crisi relazionale, a gestire tutto nel modo migliore e dunque a rendere appetibili anche i momenti di confronto con i fidanzati è di certo Filippo Bisciglia. Il conduttore si sta confermato perfetto per il ruolo di conduttore di questo reality e di certo fa aumentare le proprie credenziali anche in prospettiva, per il futuro impiego in altri programmi.
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Filippo Bisciglia, la paura per la malattia che lo ha colpito da bambino
In una recente intervista concessa a ‘Tele Più’, Filippo ha rivelato che fare il conduttore è sempre stato il suo sogno nel cassetto: “Fin da piccolo sognavo di fare la tv. Dicevo sempre che volevo essere Corrado in Il pranzo è servito”. Un sogno ambizioso, ma d’altronde i bambini sognano solo in grande e Filippo non poteva avere idolo migliore di Corrado per coltivare il sogno di diventare un conduttore televisivo.
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Prima di sognare il futuro in tv, Filippo ha vissuto un periodo complicato quando era molto piccolo. Il conduttore di Temptation Island ha spiegato: “Dai due ai quattro anni non ho potuto camminare per un problema all’anca. Invece di giocare mi muovevo con un carretto fatto da mio nonno”. Il timore di tutti è che quella condizione durasse per sempre, ma invece alla fine tutto è andato per il meglio e Filippo è potuto andare a giocare con gli altri bambini.