La conduttrice Simona Ventura si prepara ad una nuova avventura televisiva, ma questo periodo per lei è molto duro.
Da diverso tempo Simona Ventura non è protagonista di un programma televisivo tutto suo. Una lontananza dal mondo della televisione che si è interrotta lo scorso ottobre: la conduttrice è infatti la padrona di casa insieme a Paola Perego di ‘Citofonare Rai 2‘. Un impegno lavorativo che, come dice lei stessa sulla sua pagina Instagram ha trasformato il suo venerdì da giorno di riposo a giorno di lavoro.
In un post amaro pubblicato su Instagram, infatti, la conduttrice parte dalla normalità, di come è cambiata la sua concezione del venerdì come giorno che porta al weekend, al riposo e alla tranquilità. Qualcosa che i nostri nonni si sono conquistati con il dolore, la fatica e il sangue e che per molti di noi rappresenta l’unica realtà:
“Per molti di noi, il venerdì è davvero il giorno più bello della settimana. Per me quest’anno è lavorativo; mi trasferisco a Roma per #citofonarerai2 con @paolaperego17, e mi piace molto”.
Simona Ventura, il dolore per le vittime in Ucraina è forte
Ci sono parti del mondo, però, dove questa realtà è solo un sogno che in alcuni casi si tramuta in una chimera, in un miraggio iragiungibile che si allontana all’esplosione di una bomba, ad ogni un colpo di mortaio o fucile. Fino a ieri questa realtà terribile ci è sembrata distante anni luce, ma in questi giorni invece si è avvicinata in maniera improvvisa e brutale.
Nella seconda parte del post di Simona Ventura è racchiusa questa perdita dell’innocenza, la fine di quell’illusione che nel mondo un giorno la pace potrebbe raggiungere ogni emisfero della terra: “Ma questo venerdì, le immagini di devastazione che vengono dall’ #Ucraina mi riempiono il cuore di dolore… FERMATEVI!!! A tutto questo noi NON possiamo girare la testa dall’altra parte… Possiamo solo piangere… E gridare a gran voce #NOWAR #STOPWAR #NORUSSIAUKRAINEWAR”.
Alla presa di posizione contro la guerra sono affiancate tre immagini, un prima e dopo di tre luoghi iconici della città di Kiev in cui si vede in maniera evidente la devastazione ed il terrore che portano i conflitti armati. Fermare la guerra si deve è vero, ma si può in questo momento solo con uno sforzo da ambo i lati, un’azione diplomatica in cui si concede qualcosa per salvare delle vite.