Complice il lockdown, i giovani traumatizzati dall’isolamento e dalla perdita di relazioni sociali sono facile preda dei “figli di Satana”: il fenomeno è in vertiginoso aumento.
Dopo l’arrivo del Covid-19 e il conseguente acuirsi della crisi economica e del disagio sociale, sempre più persone cadono nella rete oscura delle sette sataniche e dell’occultismo. Il Servizio Anti Sette dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII dichiara di ricevere tutti i giorni decine di chiamate di persone che hanno aderito a una setta e vogliono uscirne. Si tratta di un fenomeno che non va assolutamente sottovalutato: i dati sono sconcertanti.
I dati choc sulle Sette sataniche
Occorre innanzitutto tener presente che quello delle sette e dell’occultismo è un mondo vasto e variegato: i “figli di Satana” riescono a reclutare continuamente adepti e seguaci. Accanto agli pseudo-santoni, agli pseudo-veggenti e agli pseudo-guaritori c’è sempre una micro-setta, per adescare i soggetti più fragili e vulnerabili.
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In un anno di pandemia l’aumento delle adesioni alle sette è impressionante: si registra oltre il 30% di segnalazioni in più. Un sintomo del disagio giovanile, soprattutto quello adolescenziale cresciuto con l’emergenza sanitaria ed economica, che dovrebbe allarmare le istituzioni. I ragazzi sono traumatizzati da una profonda solitudine e dall’interruzione “forzata” di molte fondamentali relazioni. Sono loro la preda ideale dei reclutatori delle organizzazioni occulte (non necessariamente sataniche e antireligiose) che mirano a separare l’individuo da se stesso, dal suo ambiente vitale, dai suoi cari, dalla vita e dal lavoro.
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Del fenomeno purtroppo non si parla abbastanza: un po’ perché non c’è conoscenza, un po’ perché si tende a banalizzare il problema o comunque a non volerlo affrontare, innanzitutto mettendo in campo un’opera di prevenzione che veda una sinergia tra le forze dell’ordine e il sistema educativo, a partire dalle scuole. Stavolta la politica farebbe bene a non voltarsi dall’altra parte.