Sergio Marchionne, la verità sulla sua morte: i misteri mai svelati

La morte di Sergio Marchionne rischia di trasformarsi in un vero e proprio giallo: ecco tutti i misteri che circondano il caso.

Nei giorni in cui Sergio Marchionne si batteva tra la vita e la morte, c’era già chi si stava facendo qualche domanda su quelle “complicazioni post operatorie” che (il 25 luglio 2018) si sarebbero portate via per sempre l’amministratore delegato dell’ottavo gruppo automobilistico al mondo. A distanza di anni, i dubbi non sono mai diminuiti: e mentre i misteri mai svelati sulla scomparsa di Marchionne aumentano, il caso sulla sua morte potrebbe diventare un vero e proprio giallo.

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A creare più dubbi è stata proprio la notizia che i vertici della FCA non abbiano mai scoperto (se non troppo tardi) delle reali condizioni di salute di Marchionne. L’idea che un amministratore delegato di tale importanza non abbia informato per tempo i vertici della sua azienda è sembrata a molti inverosimile, soprattutto vista la gravità delle sue condizioni di salute. Se anche questo fosse vero (e nessuno abbia scoperto della malattia di Marchionne per tempo) altri si pongono un’altra fondamentale domanda: com’è possibile che nessuno si accorga dell’assenza sul lavoro di un uomo sempre puntuale e stacanovista come lui?

Sergio Marchionne ed il ‘muro di omertà’ sulla sua morte

La Fiat (come molte altre grandi aziende) a quanto pare avrebbe sempre fatto controllare la vita non solo i suoi operai ma anche i suoi manager: con ispezioni simili c’è chi si chiede come sia possibile non sapere della malattia del proprio amministratore delegato. A lungo si è parlato di come un ‘muro di omertà’ abbia coperto questo caso: a partire da John Elkann (presidente di Exor) che nonostante tutte le sue visite all’ospedale non ha mai ricevuto notizie certe sulle condizioni di salute di Marchionne.

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Lo stesso Elkann avrebbe dichiarato infatti di non aver saputo nulla fino al 20 luglio, ovvero solo 5 giorni prima della scomparsa di Sergio Marchionne. Tra i più dubbiosi c’è chi sostiene che ci fosse una specie di ‘accordo’ tra famiglie così che le notizie sulla malattia dell’amministratore delegato non trapelassero: certe voci però non sono mai state confermate.