Selvaggia Lucarelli parla per la prima volta del suo dramma: “Morì soffocato”

Per la prima volta, dopo anni, Selvaggia Lucarelli ha deciso di parlare di un dramma che la perseguita da tutta la vita.

In tanti si sono chiesti perchè Selvaggia Lucarelli abbia preso così tanto a cuore la storia di Nicola (bambino scomparso qualche giorno fa a Firenze e poi fortunatamente ritrovato). Con il suo nuovo articolo su TPI (intitolato ‘Non esistono genitori infallibili, esistono solo genitori fortunati’), la giornalista ha finalmente spiegato il motivo. A quanto pare la Lucarelli ha parlato di Nicola con il padre, rimanendo colpita dalle sue parole: “Tutti voi, alla fine, siete dei miracolati”. Con “tutti voi”, spiega la giornalista, l’uomo intendeva proprio la figlia ed i suoi fratelli.

Leggi anche -> Denise Pipitone, ipotesi denuncia a Quarto Grado: la decisione di Piera Maggio

E’ così quindi che la Lucarelli parla per la prima volta a cuore aperto di un dramma avvenuto ancora prima che lei nascesse. “Simone, venuto al mondo qualche anno prima di me. Era nato da poco, dormiva nel suo lettino in ostetricia” racconta nel suo articolo la giornalista, scrivendo per la prima volta di un fratello che lei non ha mai avuto l’occasione di conoscere.

Selvaggia Lucarelli: il dramma del fratello Simone, morto “per una distrazione”

“Secondo la ricostruzione dei miei genitori, un’infermiera uscì forse a fumarsi una sigaretta, lui ebbe un rigurgito. Morì soffocato”: ecco, quindi, il dramma che segue la Lucarelli da tutta la vita. Cosa accomuna però la storia di Nicola, bambino scomparso, e Simone, morto in culla?

Leggi anche -> Dramma Francesco Nuti, l’amico Veronesi: “Spero che non capisca”

“La distrazione, la leggerezza, l’irresponsabilità di un adulto che doveva badare a dei neonati sono costate la vita a un fratello che non ho mai conosciuto” ha spiegato la giornalista. “Il momento in cui ti volti un attimo e tuo figlio non è più accanto a te. Quello in cui vai a girare il sugo nella pentola e tuo figlio ha avuto il tempo per arrampicarsi da qualche parte. Quello in cui rispondi al telefono e tuo figlio sta infilando un soldatino nella presa. […] Di solito, sensazione di pre-morte a parte, non succede nulla. Qualcuno, purtroppo, è più sfortunato. Sì, perché la fortuna, quando si parla di figli e imprevedibilità, è un fattore fondamentale”.

Gestione cookie