Trovato il corpo di Liliana Resinovich, Sebastiano Visintin e Claudio Sterpin si sono accusati reciprocamente: qual è la verità.
La morte di Liliana Resinovich è il caso di cronaca più dibattuto di questo inizio 2022. La donna, un’insegnante in pensione di 63 anni, è scomparsa il 14 dicembre 2021 dopo essere uscita di casa per andare in un negozio di telefonia in centro. Le ricerche sono durate tre settimane e sono culminate con il tragico ritrovamente del cadavere all’interno di alcune buste e con un cordino legato attorno al collo.
Sebbene la dinamica fosse insolita, gli inquirenti in un primo momento non hanno escluso la pista del suicidio. Pare infatti che si tratti di una dinamica molto rara, ma che in letteratura ci sono dei precedenti. Al fine di capire cosa fosse successo nelle ore precedenti al decesso, sono stati effettuati esami tossicologici e del dna della donna, ma i risultati di questi esami tardano ad arrivare.
Una prima svolta nelle indagini c’è stata la scorsa settimana. Dagli esami è stata riscontrata infatti una debole traccia di Dna maschile sul cordino che stringeva il collo della donna. Questo indizio potrebbe indicare il coinvolgimento di un soggetto ancora sconosciuto nella morte di Liliana e dunque escludere la possibilità che si sia trattato di un suicidio.
Sebastiano Visintin e Claudio Sterpin: le accuse reciproche, chi dice la verità?
Sin dal ritrovamento del cadavere, né Claudio Sterpin – amico della donna dal quale pare dovesse andare per passare il weekend – né il fratello di Liliana hanno mai creduto alla pista del suicidio. Sterpin in particolar modo ha alimentato i sospetti sul marito della vittima, spiegando come Liliana avesse deciso di lasciarlo, ma che ciò nonostante aveva deciso di continuare ad aiutarlo economicamente. Sterpin trova strano che Sebastiano Visintin non abbia denunciato immediatamente la scomparsa e sospetta che l’uomo, una volta scoperta la verità, possa aver commesso un gesto estremo.
Anche Sebastiano Visintin è convinto che la moglie non si sia suicidata e ha dei dubbi sul ruolo di Claudio Sterpin in questa vicenda. Intervistato dal ‘Corriere della Sera‘, il marito della vittima ha infatti confidato: “Il contenuto non si riesce a capire. Non vorrei che quella chiamata abbia avuto qualche effetto nella testa di Lilly. Non essendo indagato non sono riuscito neanche ad accedere agli atti giudiziari ma mi piacerebbe sapere davvero cosa si sono detti”.
Presto scopriremo se i dubbi dell’uno o dell’altro sono fondati. L’altro ieri le forze dell’ordine hanno prelevato un campione di DNA da Visentin e ieri uno dall’amico di Liliana, Sterpin. I due campioni verranno confrontati con la traccia trovata sul cordino e da questo raffronto si capirà se uno dei due ha avuto un ruolo attivo in questa tragedia.