Nel testo di un brano di Sangiovanni spunta la “n-word”, e subito parte la gogna per il cantante. Ecco il retroscena.
Dopo il drastico cambio di look – dai capelli ricci alla testa rasata – Sangiovanni, reduce dal successo dell’ultima edizione del Festival di Sanremo, è pronto a lanciare il suo nuovo album: Cadere Volare. Il titolo si sta rivelando decisamente azzeccato, almeno a giudicare dalla partenza del cantante: letteralmente col botto.
Sangiovanni ha lanciato 12 nuovi brani senza filtri e dal contenuto decisamente intimo. Il giovane artista scoperto dal talent Amici di Maria De Filippi ha trovato la sua strada e la sua “voce” e ormai pare sempre più sicuro di se. Forse troppo…
Lui che con i suoi outfit – smalto e vestiti rosa – ha provocato, irriso e meravigliato, ergendosi a modello di apertura e libertà per molti giovani, all’uscita del nuovo album si ritrova travolto da bufera social per un uso “razzista” delle parole.
Sangiovanni sulla graticola del web
All’interno di una sua canzone, infatti, il cantante che fa battere il cuore a Giulia Stabile cita la parola “ne**o” e il web non glielo ha perdonato. A molti non è sfuggito infatti che quando la stessa parola è stata usata da Pio e Amedeo, nel corso di una puntata della loro trasmissione in onda su Canale 5, i due finirono sulla gogna mediatica, tra condanne, prese di distanze e severe accuse di razzismo.
C’è poi chi attacca “Sangio” tacciandolo di voler da una parte difendere e promuovere i diritti della comunità Lgbt, e dall’altra di usare certi termini quanto meno politicamente scorretti. Uno dei tanti utenti del web fa notare che nel contesto del brano Sangiovanni afferma: “Potrei finire in carcere se dicessi la n word perché ormai non si può più dire un cazzo”. Lo stesso concetto – pari pari – era stato espresso da Pio e Amedeo.
La canzone dice testualmente: “Semmai andrò in prigione è perché ho detto ne**o in tele, mentre il politico razzista rappresenta il mio Paese”. Ma il vero senso delle sue parole lo ha spiegato lo stesso Sangiovanni in una recente intervista: “Mi lamento di non poter esprimermi (ma vale anche per gli altri) senza che qualcuno storpi il contenuto e senza che venga giudicato per forza. Alla fine, non c’è così tanta libertà di espressione come sembra. Se io domani dicessi ‘guarda quella che fica’ verrebbe fuori un pandemonio senza senso, lo so già”. Detto, fatto.