Samy Youssef, giovane modello egiziano che partecipa al GF Vip, ha vissuto una tragedia che ha segnato la sua vita per sempre.
Delle volte si tende a giudicare i personaggi famosi sulla base del nulla: simpatia, antipatia, aspetto fisico e attività lavorativa. Un atteggiamento superficiale che una volta nella vita abbiamo avuto tutti e che non tiene conto del fatto che anche un personaggio famoso ha una vita e può avere un trascorso difficile e doloroso. Sarebbe bene non dare giudizi affrettati, basati su pregiudizi o convinzioni personali, una lezione che è quanto mai attuale in quest’epoca di social in cui tutti danno fiato alla bocca prima ancora di pensare.
La storia raccontata da Samy Youssef durante la prima puntata del Grande Fratello Vip 6 ha fatto commuovere tutti, perché ha svelato un retroscena drammatico della sua giovanissima vita. Nato a Sharm El Sheik, Samy per via delle condizioni di povertà della famiglia ha cominciato a lavorare come carpentiere quando era poco più che un bambino. Proprio quella condizione difficile l’ha portato a decidere di andare via a tutti i costi dal suo Paese d’origine alla ricerca di un futuro e un destino migliore.
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Samy Youssef, il viaggio della speranza ed il naufragio che gli è quasi costato la vita
Come tantissimi africani che come lui si trovano in questa condizione, l’unica speranza di lasciare l’Egitto era quella di affidarsi ad un barcone che faceva rotta verso la Sicilia. Come molti hanno provato, anche Youssef ha provato il terrore del mare: il gommone su cui viaggiava è naufragato e tutti si sono trovati in balia delle onde.
In quei momenti di panico, il giovane Youssef ha visto morire quasi tutti quelli che erano partiti con lui. Impossibile non pensare che quel destino sarebbe presto o tardi capitato anche a lui, ma alla fine il ragazzo è stato portato in salvo insieme ad altre due persone, gli unici sopravvissuti dei 37 che erano partiti.
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Il suo racconto è stato così intenso e doloroso, il suo modo di raccontarlo ha fatto trasparire il trauma in maniera così vivida da aver toccato nel profondo chiunque lo abbia ascoltato. Di certo chi lo ha ascoltato e aveva un pregiudizio nei suoi confronti ha cambiato idea. Sarebbe bello per una volta che questo sentimento di pietas del tutto cristiana, quest’empatia, venisse allargata a tutti quelli che come lui cercano un destino migliore in Italia e in Europa, comprendendo quanta disperazione provino queste persone per rischiare la vita in mare aperto.