Samuel Piermarini è stato un vero e proprio talento calcistico. A portarlo lontano dal campo è stata la fede. Ecco cos’è successo.
Una storia che ha dell’incredibile e che lascia davvero stupiti. Un ragazzo che poteva realizzare il sogno di ogni appassionato di calcio, sceglie di cambiare completamente vita e di dedicarsi alla fede.
Questo è ciò che ha fatto Piermarini. Nonostante il suo grande talento non ha saputo resistere alla fede religiosa e ha appeso gli scarpini al chiodo. Scopriamo come ha fatto ad arrivare da Trigoria a San Pietro.
Samuel Piermarini: arriva la consacrazione da Papa Francesco
La consacrazione ufficiale di Papa Francesco è arrivata il 25 aprile. Quella di Piermarini è senza dubbio una storia molto particolare e la sua scelta di vita a molti appare ancora incomprensibile. Come può un ragazzo rinunciare a diventare un calciatore per farsi sacerdote? La risposta è una sola: la fede.
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Il ragazzo era un vera promessa del calcio tanto che la Roma lo chiamò per un provino che si concluse con una grande offerta. A quel tempo Stramaccioni gli disse: “Puoi firmare con noi”. Una proposta che molti avrebbero accettato senza neanche pensarci ,a che invece Piermarini rifiutò.
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“Non me la sentivo. Avevo un tormento interno che mi diceva che non ero fatto per quella vita” ha dichiarato. Ai tempi però la chiamata verso la Chiesa è arrivata quasi per caso. L’ex calciatore ha preso parte al Seminario diocesano internazionale Redemptoris Mater e da lì è iniziato il suo percorso.
Prima il diaconato nella parrocchia di San Giovanni Battista de La Salle nella periferia romana, poi un anno e mezzo passato all’estero impegnato in diverse missioni. Brasile, India, Svezia e Australia sono i luoghi in cui ha potuto approfondire la sua esperienza di fede.
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Nonostante la sua nuova vocazione, Piermarini non ha mai abbandonato la passione per il calcio. Infatti ha continuato a giocare anche durante il seminario. Ha vestito i panni da portiere nella Clericus Cup, un torneo del Centro sportivo italiano dove possono partecipare sacerdoti e seminaristi. In quell’occasione ha indossato la maglia del Redemptoris Mater.