In una recente intervista Salvo Sottile ha parlato del passato e dell’esperienza che lo ha fatto cambiare radicalmente.
Qualche giorno fa abbiamo scoperto che Salvo Sottile, giornalista televisivo della Rai, ha ottenuto l’incarico come conduttore di uno dei programmi storici dell’emittente statale: I Fatti Vostri. Si tratterà per lui di una nuova esperienza, durante la quale dovrà anche imparare a modificare il proprio stile di conduzione per adattarsi ad una trasmissione leggera come quella di Rai Due.
Salvo Sottile è consapevole di dover affrontare un nuovo inizio ed in fatti a ‘Chi‘ confessa: “Mi dovrò lasciar andare a uno stile più leggero. Mi piacciono le sfide”. Ad aiutarlo in questo compito ci sarà la sempre bella Anna Falchi, decisamente più abituata del collega ad un clima più disteso. Tra i due c’è stima reciproca e voglia di riuscire insieme a fare andare bene le cose. Sempre a ‘Chi’, infatti, il giornalista ha parlato in modo lusinghiero della sua compagna d’avventura. I presupposti per fare andare tutto per il meglio dunque ci sono e non ci resta che attendere per vedere sul campo i risultati.
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Salvo Sottile, il momento traumatico del suo passato: “Ho visto tanta sofferenza”
Nel corso della chiacchierata con il settimanale rosa, Salvo Sottile ha parlato anche del suo passato e della sua carriera. Il passaggio probabilmente più interessante è quello che riguarda uno dei primi incarichi, di certo fino a quel momento il più importante, da inviato. Era il 2001, il periodo immediatamente successivo al crollo delle Torri Gemelle, e Mentana lo scelse come inviato per la zona di guerra al confine tra Pakistan e Afghanistan.
Un’esperienza segnante, che ha lasciato in lui un solco che probabilmente non lo abbandonerà mai: “Vedere tanta sofferenza e l’impossibilità di essere liberi è stato un bagno di umiltà. Sono tornato trasformato”. L’altro evento segnante della sua carriera è stato qualche tempo dopo, quando si è ritrovato improvvisamente senza lavoro: è stato allontanato da Rai 3 senza una ragione specifica. Sottile ritiene che le motivazioni di quell’improvviso addio fossero da ricercare in invidia e gelosia personale.
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Ne è seguito un periodo duro, durante il quale si è reso conto di non godere di tutto quell’appoggio di cui credeva: “Molti miei colleghi mi avevano voltato le spalle”. Per sua fortuna non tutti avevano perso stima nei suoi confronti e di questo è riconoscente, specie nei confronti di Michele Guardì che gli ha concesso la possibilità di rimettersi in carreggiata.