Sara Vanni, campionessa di Reazione a Catena, ha fatto sapere che sporgerà querela dopo gli insulti di cui è stata vittima per il suo orientamento sessuale.
A mali estremi, estremi rimedi. Sara Vanni, campionessa di Reazione a Catena che detiene il titolo insieme alla sua squadra “Le Sibille”, ha annunciato che agirà per vie legali dopo aver ricevuto insulti e minacce sui social per via del suo orientamento sessuale. Lo ha fatto sui social, spiegando che è stata proprio l’esposizione mediatica conseguente al trionfo nel game show di Rai 1 a spingerla ad andare fino in fondo.
Terremoto a Reazione a Catena
“Se la legge Zan fosse stata approvata, avrebbe costituito un’aggravante”, ha scritto la campionessa, secondo cui le minacce non hanno colpito solo lei ma anche la sua famiglia e i suoi amici. E Marco Liorni, timoniere di Reazione a Catena, non ha esitato a esprimere tutta la sua vicinanza alla concorrente, condividendo e appoggiando la sua decisione.
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“Un abbraccio anche pubblico alla nostra Sara – ha scritto il conduttore sul suo profilo Facebook -. Fa bene a querelare. Chi insulta, ne risponde e apre il portafoglio sperando che apra anche la testa. Semplice”. Già perché purtroppo Sara Vanni è stata bersagliata di critiche e apprezzamenti di pessimo gusto, tanto che lei stessa si è autodefinita su Twitter “la più odiata dal web”. Ma per fortuna c’è anche chi continua ad apprezzarne la simpatia, l’intelligenza e la sincerità.
Per chi ancora non la conoscesse, Sara Vanni ha 29 anni, è di Torino e lavora come insegnante. Laureata in Lettere a Siena, con indirizzo in Arti figurative e spettacolo, ed è specializzata con una laurea magistrale in Media Radiotelevisivi all’Università La Sapienza. Ma ha anche un diploma in counseling relazionale e un master in Programmazione Neuro Linguistica. Tutto il resto, per dirla con una canzone, è noia…
