Pippo Baudo, la bordata sul grande collega: scoppia la bufera

Quello tra Pippo Baudo e il Festival di Sanremo è un legame che va al di là della sfera professionale. Il noto conduttore è un emblema dell’evento nazional popolare per eccellenza.   

Pippo Baudo auguri Antonella Clerici

Nella vita di Pippo Baudo c’è un grande amore che non conosce crisi e immune al passare del tempo: il Festival di Sanremo. “I miei Festival sono tutti stati grandi successi – dice il celebre conduttore a colloquio con TvBlog -. Portai all’Ariston Bruce Springsteen, Whitney Houston, Madonna. I più grandi venivano a Sanremo”.

Quel filo rosso tra Pippo Baudo e l’Ariston

E specialmente con Madonna nacque una particolare sintonia. “Fu molto simpatica e amichevole – ricorda Pippo Baudo -. Circolava voce che avesse un carattere insopportabile e prepotente, non era vero. Quando venne a cantare Take a Bow le proposi di modificare il finale. La canzone terminava sfumando, le dissi che non chiudeva bene. Lei ascoltò il mio consiglio e accettò di provare delle modifiche. Di lei non posso che parlare bene”.

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Memorabile resta per Pippo Baudo l’edizioni in cui riuscì a riportare in gara Giuni Russo. “Il merito va a Franco Battiato – dice – che mi telefonò: ‘Pippo, devi ascoltare questo pezzo’. Giuni era in una situazione drammatica dal punto di vista fisico. Era malata di cancro e faceva la chemio. Si presentò con una canzone bellissima, autobiografica, Morirò d’Amore. La presi immediatamente e ringraziai Battiato”.

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Ma l’ultimo suo Festival, nel 2008, incontrò parecchie difficoltà fin dalla prima sera, quando vennero trovati in un pozzo i corpi dei due fratellini di Gravina a poche ore dall’inizio. “Mi ricordo – spiega il Pippo Baudo -. Quello non fu un gran bel Festival. Chiambretti mi chiese la cortesia di fare il presentatore e siccome lo stimo tanto accettai la formula del ’50 e 50’. Ma Piero è soprattutto un comico e tendeva a sfottere i cantanti che non volevano essere presentati da lui. Venivano da me a lamentarsi. L’artista che fa Sanremo vuole essere valorizzato, non sfottuto”. E a chi gli domanda se il conduttore di Sanremo debba essere anche direttore artistico, risponde: “Se è competente musicalmente, senz’altro. Mike si limitava a presentare, non entrava nei discorsi legati alle canzoni, non era attrezzato”.

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