Tra Pippo Baudo e Bruno Vespa non corre buon sangue. Ecco cos’è successo tra i due pesi massimi del piccolo schermo, e perché il dissidio è insanabile.
Pippo Baudo potrà mai fare pace con Bruno Vespa? “No e non ho voglia di farlo – risponde perentorio il conduttore a TvBlog -. Non me ne frega niente”. I due litigarono di brutto in diretta a Centocinquanta durante i festeggiamenti per l’Unità d’Italia, per colpa di una foto di Michele Santoro apparsa in studio per celebrare i giornalisti della Rai. “Una cosa allucinante – commenta il Pippo Nazionale -. Appena vide la foto di Santoro andò su tutte le furie, si arrabbiò. Una foto che tra l’altro non andò nemmeno in onda”.
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Amici e rivali di Pippo Baudo
Di tutt’altro tenore, invece il rapporto tra Pippo Baudo e Corrado, di cui ha spesso ereditato i programmi. “Sono legato in qualche modo alla sua carriera – dice Baudo riferendosi all’indimenticabile conduttore della Corrida -. Addirittura, quando Corrado passò dalla radio alla tv per andare a fare L’Amico del Giaguaro a Milano con Gino Bramieri, Raffaele Pisu e Marisa Del Frate, io lo sostituii proprio alla radio con Gran Galà”. E il copione si ripeté sia a Canzonissima che a Domenica In: “A Domenica In lui lasciò perché aveva litigato col presidente della Rai Paolo Grassi, che lo aveva criticato definendo il contenitore privo di cultura. A quel punto chiamarono me, presi il suo posto senza volerlo”.
Fra loro però non si sviluppò alcuna rivalità: “Il rapporto era buono – dice ancora Baudo -. Non potevi non volere bene a Corrado, possedeva la tipica ironia e comicità romana. Ma non era affatto cattivo”.
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Restando memorabili lite con la Rai che portò per la prima volta Pippo Baudo alla Fininvest, l’intervento alle corde vocali del 1996, il secondo ritorno a Mediaset alla fine degli anni novanta e lo scontro col direttore Del Noce nel 2004. “Con Del Noce non litigai, ci fu un vivace scambio di idee, ma rimanemmo molto amici – chiarisce Baudo -. Per il resto ha ragione, gli altri avvenimenti sono tutti giusti”.
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Quanto all’esperienza in Fininvest, “non mi trovavo bene in Rai, avevo problemi di riambientamento. Berlusconi mi telefonò e mi fece la proposta: ‘vuoi tornare?’. Ci riprovai. Ma con tutto il rispetto per Mediaset, la mia casa era la Rai”.