Oggi, grazie al foto della Consiglio dei Ministri, si è detto “addio” alla Quota 100 e “benvenuta” alla Quota 102. Ora però cosa cambierà?
Nel 2022 si potrà dire addio alla Quota 100 e passare a quella successiva (approvata oggi con la legge di Bilancio del nuovo anno dal Consiglio dei Ministri). “I requisiti di età anagrafica e di anzianità contributiva sono determinati in 64 anni di età anagrafica e 38 anni di anzianità contributiva per i soggetti che maturano i requisiti nell’anno 2022”: così recita il testo che spiega la nuova Quota 102. Tuttavia, ci sono alcuni casi ‘speciali’ per cui l’età della pensione potrebbe essere ulteriormente abbassata.
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L’economista Elsa Fornero ha dichiarato in passato come la Quota 100 sia stata “un passo indietro, molto costoso”, che non ha mantenuto la promessa di dare più lavoro ai giovani ed ha “dato benefici a pochi”. Ora, invece, si spera di andare sempre avanti: con la Quota 102 i cittadini che potrebbero ora andare in pensione sarebbero circa 50mila. “E’ un messaggio molto chiaro verso il ritorno al percorso indicato dalla riforma del 2011” ha precisato la Fornero.
Quota 102, chi potrà andare in pensione nel 2022?
Come è stato già menzionato, ci sono dei ‘casi speciali’ in cui è possibile andare in pensione prima dei 64 anni di età. Se si lavora in una PMI (piccola e media impresa) in crisi, per esempio, si può già fare richiesta per un’uscita anticipata già a 62 anni. E’ stato inoltre prorogato il progetto Opzione Donna: questo consente a tutte le lavoratrici di andare in pensione a 60 anni (61 se ‘autonome’), purché con almeno 35 anni di versamenti.
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Anche l’Ape Sociale è stato prorogato fino al 31 dicembre 2022. Questa indennità verrà corrisposta a tutti coloro le cui mansioni rientrano nella categoria di ‘lavori gravosi’ (di cui fanno parte anche professori di scuola primaria e pre-primaria, magazzinieri, estetisti, artigiani ed operai specializzati). Anche in questo caso chi avrà i requisiti necessari (con 36 anni di contributi) potrà andare in pensione a 63 anni.