Ventata d’aria fresca sul fronte delle pensioni, tra bonus, rivalutazione e anticipo del recupero inflazione: ecco tutto quel che c’è da sapere.
I pensionati e pensionandi hanno già cerchiato in rosso in agenda il mese di gennaio 2023, quando è previsto il grande adeguamento delle pensioni, rivalutate in base ai dati definitivi sull’inflazione del 2022 (con l’Ufficio parlamentare di bilancio che ha già lanciato l’allarme sulle ripercussioni di questo adeguamento, che difficilmente sarà inferiore ai 25 miliardi di euro). Ma prima ancora del nuovo anno circa 16 milioni di italiani titolari di prestazioni pensionistiche beneficeranno di un conguaglio, di un anticipo e di un bonus. Vediamo insieme tutti i dettagli.
Le ultime manovre nel cantiere delle pensioni
La buona notizia è che dal prossimo ottobre le pensioni saranno un po’ più alte, grazie all’anticipo della rivalutazione degli assegni. Un ulteriore innalzamento ci sarà poi dal primo novembre con il conguaglio per il calcolo della perequazione per il 2021. Nel dettaglio, il decreto Aiuti bis nell’articolo 21 del dl prevede due binari per attuare l’anticipo delle rivalutazioni:
1) Una rivalutazione dello 0,2%, a recupero dell’inflazione del 2021, per tutti i pensionati;
2) Un anticipo rispetto al gennaio prossimo del 2% sulla base del calcolo dell’inflazione 2022. In questo caso, la platea degli interessati è limitata a coloro che percepiscono pensioni fino a 2.692 euro (ovvero 35mila euro annui). Per loro, l’aumento complessivo per quest’anno sarà del 2,2%.
A novembre, inoltre, grazie a quanto previsto dal decreto Aiuti ter, verrà erogato il nuovo bonus da 150 euro. Gli interessati sono i pensionati che nel 2021 abbiano percepito un reddito personale assoggettabile ad Irpef, al netto dei contributi, non sopra i 20mila euro.
Per quanto concerne l’anticipo del 2% sulla rivalutazione 2023, in media, l’aumento oscillerà tra 10 e 50 euro al mese (tredicesima compresa). Il recupero dello 0,2% (pari alla differenza fra l’1,7% di inflazione stimata e l’1,9% di inflazione effettiva 2021) può invece variare dai 10 ai 130 euro, a seconda dell’importo della pensione. E’ il caso di precisare che tale quota aggiuntiva di pensione non va ad incidere sull’imponibile fiscale 2022.
Il recupero dello 0,2%, lo ribadiamo, viene anticipato a novembre (mese in cui scatta anche il bonus da 150 euro), mentre l’anticipo del 2% partirà dal mese di ottobre, e da gennaio 2023 via alla piena rivalutazione per tutti in base ai dati definitivi sull’inflazione del 2022, che si prevede in forte crescita. Magari non sarà sufficiente, ma di sicuro è un piccolo aiuto per affrontare i prossimi difficilissimi mesi.