Italo Ianne ha seminato il panico a Domenica In: il compositore braccio destro di Iva Zanicchi ha cercato di salire sul palco lasciando tutti a bocca aperta.
Imbarazzante imprevisto a Domenica In: nel corso della consueta puntata dedicata al Festival di Sanremo c’è stata l’irruzione sul palco di Italo Ianne. Chi è costui? Inizialmente scambiato come il classico tizio in cerca di visibilità, senza arte né parte, si è poi scoperto essere il cantante e compositore italiano nato a Castellammare di Stabia ma cresciuto a Venezia, città in cui dimora tuttora, coautore del brano che Iva Zanicchi che ha cantato all’Ariston, “Voglio amarti”.
La reazione di Iva Zanicchi al gesto di Italo
Di punto in bianco Ianne, che era seduto in platea, si è alzato catturando l’attenzione di Iva Zanicchi e Christian De Sica, che proprio in quel momento era in scena con la cantante. “Italo è vivo… cioè è morto ma non lo sa”, è stata la prima frecciata della cantante. Ma lui ha continuato a parlare (e non essendo microfonato non si è capito cosa abbia detto). Dopo di che lo stesso Ianne ha lasciato la sua postazione ed è andato sul palco, tra il panico generale.
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“No no no, stia lì, non si può salire”, ha tuonato Mara Venier. “Non può salire sul palco senza tampone”, ha ricordato Alba Parietti, ospite della puntata. “Italo è andato, è fuori come un balcone…”, ha infine sentenziato la Zanicchi. A nulla è servito: Ianne è salito sul palco bofonchiando qualcosa sotto la mascherina, con indosso una maglietta con scritto: “Se dici sempre la verità non devi ricordare nulla…”. Poi ha tentato di prendere la parola, venendo però immediatamente bloccato. “Italo devi andare giù perché per via del Covid non puoi stare qua… Non posso darti il microfono”, ha insistito la Venier.
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Circa un quarto d’ora dopo, Dopo una quindicina di minuti, a Italo è stato consentito di parlare. Il musicista ha così ricordato alcuni suoi trascorsi suscitando non poche risate in studio, con la Zanicchi e Zia Mara che hanno provato a placare la sua esuberanza. “Chiudetegli il microfono”, ha suggerito la prima. Idem la seconda: “Basta Italo, toglietegli il microfono”. Alla fine tutto a posto. Perché Sanremo è Sanremo.