Una verità che nessuno conosceva sulla storia del brutale omicidio di Yara Gambirasio, in particolare sull’identità di Massimo Bossetti.
Il delitto di Yara Gambirasio è stato un vero shock per l’Italia intera: l’idea che questa ragazzina brillante, serena e spensierate non avesse più fatto ritorno a casa per poi essere ritrovata brutalmente uccisa nella zona di Brembate di Sopra aveva fatto precipitare nel terrore e nell’ansia tantissime mamme e papà, preoccupati per la sicurezza dei loro figli e delle loro figlie.
L’unico colpevole dell’omicidio è stato individuato in Massimo Bossetti, condannato all’ergastolo il 12 ottobre 2018. Il movente della brutale aggressione sembra essere un attacco a scopo sessuale da parte del muratore originario di Mapello. Ma un noto genetista ha svelato una verità inedita che nessuno conosceva, proprio sul conto dell’assassino di Yara. Scopriamo qualcosa di più.
Trovare l’omicida della piccola Yara Gambirasio non era stato semplice per le forze dell’ordine: la ricerca di “ignoto 1” ha impegnato per molti mesi i carabinieri e la polizia a livello nazionale fino ad arrivare, grazie a dei riscontri positivi del test del DNA, al nome di Massimo Bossetti, condannato in definitiva a scontare la pena dell’ergastolo nell’ottobre di appena quattro anni fa. Ma è stato un genetista forense e docente all’università di Tor Vergata, Emiliano Giardina, ad aver svelato alcune preziose informazioni proprio riguardo Bossetti.
Il genetista ha rivelato in un’intervista a Quotidiano Nazionale come si è arrivati al nome e all’identità di Bossetti tramite le tracce di DNA che l’uomo ha lasciato sugli indumenti intimi della ragazzina. Sulle mutandine di Yara, infatti, sono state rilevate tracce di DNA di Bossetti e questo indica un contatto intimo tra i due. Tuttavia, come specifica Giardina, questo non basta a indicare la colpevolezza dell’uomo. Ma Giardina spiega anche come sia difficile che sia stato commesso un errore giudiziario in tutti e tre i gradi di giudizio e che dunque sia difficile poter scagionare Bossetti.
Giardina è un vero e proprio luminare della ricerca sul Dna e gli è infatti anche stato chiesto qualcosa sul delitto di Via Poma, uno dei più noti cold case della storia della cronaca nera italiana. Riguardo via Poma, Giardina ha dichiarato di avere il desiderio di risolverlo ma di non poterlo fare perché ha assistito Raniero Busco, l’ex fidanzato di Simonetta Cesaroni. Al momento il genetista sta lavorando, invece, per trovare il killer di Nada Cella.
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