Paolo Beldì, morto a 67 anni il grande regista televisivo: lutto in Rai

E’ morto ieri all’età di 67 anni Paolo Beldì, noto regista italiano. Innovativo nel campo, la sua firma d’arte resterà nella storia.

È mancato ieri sera Paolo Beldì, famoso regista di diversi programmi televisivi italiani come “Quelli che il calcio” e alcune edizioni del Festival di Sanremo. L’uomo avrebbe compiuto 67 anni tra pochi giorni, ma è stato trovato senza vita ieri sera all’interno della sua casa di Magognino, in provincia di Novara. 

Addio a Paolo Beldì, cambiò la storia della regia in Italia

A trovare il corpo senza vita di Beldì è stata un’amica di Novara, che non vedendolo arrivare al circolo dove avevano appuntamento per guardare la partita Belgio – Italia ha allertato i soccorsi e si è recata a casa dell’uomo. Purtroppo, però, il regista era già morto, probabilmente per colpa di un infarto improvviso. 

 

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Beldì crebbe vicino al mondo della televisione, con l’esempio del padre, da cui però decise di discostarsi molto presto: “Mio padre era un noto pubblicitario di Novara, suoi gli spot di Pavesini e Bialetti, ma da giovane identificavo la pubblicità come simbolo della massificazione; così dopo gli esordi a Radio Azzurra e a Onda Novara, dove quasi per caso scoprii che facevo ridere, entrai ad Antenna 3 grazie a Beppe Recchia. Mi misero a fare fotocopie e fu la mia fortuna. Potevo girare per gli studi e quando incrociavo un tecnico, un operatore o un montatore mi facevo spiegare trucchi che mi sarebbero serviti per il futuro” raccontò. Paolo Beldì verrà ricordato per l’attenzione ai dettagli inaspettati, immagini che difficilmente si sarebbero viste in televisione negli anni ’90. Durante un’intervista il regista raccontò il suo primo giorno di lavoro in Rai: “È il mio primo giorno da regista Rai. Un operatore m’inquadra un ospite con pantalone alzato e calzino a mezz’asta, non resisto e lo lancio in diretta. Fu scandalo”. E così Beldì sancì la sua firma: l’indugio sui dettagli più intimi, qualcosa di apparentemente insignificante che però si rivela essere caratterizzante dei personaggi intervistati.

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