La morte di Giuseppe Pedrazzini è sembrata da subito insolita agli inquirenti: di recente è giunta una svolta con le accuse della moglie.
Il corpo senza vita di Giuseppe Pedrazzini, 77enne pensionato di Cerrè Marabino (Toano), è stato trovato la sera dello scorso 11 maggio all’interno di un pozzo sito nella sua abitazione. Proprio la posizione del cadavere all’interno del pozzo ha subito insospettito gli investigatori, i quali hanno subito sospettato del possibile omicidio ad opera della moglie in collaborazione con la figlia ed il genero. I tre sono stati persino arrestati, ma successivamente rilasciati a distanza di 4 giorni.
Stando alla ricostruzione degli inquirenti, infatti, i tre avrebbero pianificato l’omicidio per ragioni economiche. Al fine di intascare la pensione della vittima anche dopo la sua morte e dunque di disporre dell’intera cifra i tre l’avrebbero sequestrato e rinchiuso dentro il pozzo o spinto volontariamente nel pozzo, fingendo di non sapere che fine avesse fatto l’uomo.
Seguendo questa pista, gli inquirenti hanno accusato i tre sospetti di omicidio volontario, ma anche di occultamento di cadavere e di truffa ai danni dello Stato. A far pensare che l’omicidio possa essere stato finalizzato all’ottenimento della pensione non c’è solo il conto cointestato con la figlia, ma anche l’evidente difficoltà economica della famiglia, costretta di recente a vendere un terreno.
Morte Giuseppe Pedrazzini: la svolta dopo le accuse della moglie
Chiaramente le ipotesi investigative devono trovare riscontro nelle prove e devono essere dimostrante, ma lo scorso 28 maggio c’è stata una svolta che sembra confermare il movente che avrebbe spinto la figlia ed il genero a nascondere il cadavere. Che in famiglia ci fosse ormai una divisione lo si era capito il giorno del funerale di Giuseppe Pedrazzini, quando la vedova Marta Ghilardini è stata vista camminare da sola dietro il carro funebre e sempre da sola nella prima panca della chiesa durante la cerimonia funebre.
Recatasi volontariamente dai carabinieri sabato 28 maggio, la vedova di Giuseppe Pedrazzini ha rivelato che il marito sarebbe morto di cause naturali e che successivamente la figlia Silvia ed il genero Riccardo Guida l’avrebbero spinto nel pozzo per nascondere il corpo e poter continuare ad intascare la pensione. La donna ha anche rivelato che il decesso del marito risalirebbe addirittura all’8 marzo, dunque il suo cadavere sarebbe stato occultato per oltre 2 mesi.
In seguito alle accude della donna, confermate in un interrogatorio avvenuto davanti al PM lo scorso 1 giugno, sono state formulate le accuse a carico dei tre indiziati. Silvia ed il compagno sono accusati di omicidio, occultamento di cadavere e truffa ai danni dello Stato, mentre la vedova è accusata di complicità.