Monica Vitti, indimenticabile icona del cinema italiano, è venuta a mancare lo scorso febbraio a 90 anni. Ecco tutto quel che c’è da sapere sui suoi ultimi giorni di vita.
Era lo scorso 2 febbraio quando Monica Vitti, un’attrice senza tempo e un’icona di stile senza pari, moriva dopo una lunga malattia. I suoi ultimi anni di vita li ha passati lontani dalle scene e dai riflettori, chiusa in un silenzio impenetrabile e circondata da pochissimi cari. Scopriamo insieme qualche dettaglio poco noto del suo congedo dal mondo.
L’addio al mondo di Monica Vitti
Monica Vitti è morta a 90 anni dopo una lunga e feconda militanza nel mondo del cinema e dell’arte tout court: ha segnato come attrice un’epoca, facendosi conoscere e amare in tutto il mondo e collaborando con registi del calibro di Alberto Sordi, Michelangelo Antonioni, Tinto Brass e tanti altri. Fino agli anni ’90, la sua presenza è stata viva e costante: non solo come attrice di cinema e teatro, ma anche come conduttrice, opinionista e showgirl. Poi, a causa di una malattia neurodegenerativa simile all’Alzheimer, è sparita dalla scena dello spettacolo e dell’intrattenimento.
L’ultima apparizione televisiva di Monica Vitti risale per l’esattezza al 2002. Naturalmente, dopo la repentina scomparsa dalle scene, i media e i fan della grande attrice hanno cercato in tutti i modi di capire quale ne fosse la ragione, e nel giro di poco tempo si è diffusa la notizia che era gravemente malata. Tra le tante voci messe in giro c’è stata anche quella secondo cui Monica era stata ricoverata in una clinica specializzata in Svizzera: notizia priva di fondamento che è stata poi smentita dal marito di Monica, Roberto Russo, con il quale l’attrice era sposata dal 2000 e che le è rimasto accanto fino all’ultimo.
E’ poi stato lo stesso Roberto a spiegare come sua moglie non sia stata isolata dal mondo, pur non essendosi più mossa dalla sua casa di Roma, dove veniva aiutata e accudita da lui e da una badante. Purtroppo, la malattia di Monica si è lentamente insinuata nel suo cervello, intaccando memorie e ricordi, che col tempo sono stati polverizzati. Nonostante gli effetti della malattia, però, attraverso lo sguardo è riuscita a mantenere un contatto con gli altri, creando quella vicinanza che niente e nessuno è mai riuscito a cancellare.
Tra i tanti i colleghi che ricordano con affetto, stima e gratitudine Monica Vitti basti citare Sophia Loren, Carlo Verdone, Pippo Baudo e molti altri. Maurizio Costanzo, per esempio, la descrive come una “compagna di strada”, proprio perché da giovani abitavano vicini: “Era speciale – ha detto -: comica, autoironica e capace di fare tutto. Basti pensare a ‘Polvere di Stelle’ con Sordi. Avevamo un rapporto affettuoso. Abbiamo fatto ‘Canzonissima’ insieme e le piaceva parlare in dialetto siciliano per giocare, perché era originaria di Messina”.