Il noto conduttore Massimo Giletti si è raccontato in un’intervista che ha toccato, tra gli altri temi, anche i rapporti con i colleghi di La7.
Il programma che conduce su La7, Non è L’Arena, i rapporti con i colleghi, ma anche la sfera privata segnata dalla recente perdita del padre e la vita sotto scorta dopo le minacce del boss mafioso Filippo Graviano: di tutto questo il giornalista Massimo Giletti ha parlato in un’intervista pubblicata dal settimanale Chi in edicola questa settimana.
Le rivelazioni inedite di Massimo Giletti
Massimo Giletti è ormai un volto di La7, dopo la burrascosa fine della sua trentennale esperienza in Rai, e da quattro anni consecutivi conduce con successo il suo Non è l’Arena. “A La7 ci sono tutti giornalisti che vengono dalla Rai e questo dovrebbe far riflettere”, afferma Giletti, precisando che la competizione tra programmi di approfondimento “c’è ed è giusto ci sia, in una squadra forte ci deve essere competizione anche fra i giocatori”.
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Giletti ha anche detto la sua su Lilli Gruber, dalla quale non riceve mai inviti a Otto e mezzo: “Perché non mi invita? Bisogna chiederlo a lei, magari fra poco ci smentirà”, ha scandito. “Fino a un certo punto mi ha anche invitato, ma non mi chiedo perché abbia smesso, penso al mio programma e rispondo alla mia coscienza”.
Poi spazio alla famiglia, che per Massimo Giletti è anche un secondo lavoro, visto che insieme ai fratelli Emanuele e Maurizio porta avanti l’azienda tessile del padre Emilio, scomparso a gennaio dello scorso anno. “Ha avuto il grande pregio di unire tre fratelli che si volevano molto bene e oggi se ne vogliono ancora di più”, confida il giornalista, che ora però vorrebbe prendersi un po’ più cura di se stesso: “Mi sono trascurato tanto e sento la necessità di cercare una maggiore felicità che mi appartiene poco… Mi piacerebbe fermarmi a godere il silenzio un po’ di più”.