“Le minacce di morte non mi fermano”, dice Massimo Giletti. Che a Non è l’arena manderà in onda qualcosa di scottante…
Non ha alcuna intenzione di piegare la testa Massimo Giletti. Il noto conduttore de La7 è costretto a vivere sotto scorta, ma nonostante le minacce di morte non cede alla paura e guarda avanti, fedele alla sua battaglia contro la mafia (una delle tante inchieste) e per la legalità. Ecco la sua prossima mossa su questo fronte.
La scelta di campo di Massimo Giletti
“Nonostante le minacce di morte vado avanti”, racconta il noto giornalista e conduttore di Non è l’Arena su La7, finito di recente nel mirino della criminalità organizzata per le sue inchieste contro la mafia. Di più: Massimo Giletti sta per lanciare uno speciale di Non è l’Arena in prima serata su La7 incentrato proprio sull’origine e sull’attività della mafia corleonese. “Vivo sotto scorta e continuo ad occuparmi di mafia. Vado avanti perché non si può smettere di scavare”, ribadisce il conduttore in un’intervista a TvMia.
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“Sulla mafia c’è tanto da scoprire”, ricorda Massimo Giletti prima di anticipa qualcosa sullo speciale che sarà trasmesso nella puntata di mercoledì. “Ho deciso di tornare ad occuparmi di mafia perché è un tema su cui c’è ancora tanto da scoprire. In studio ci saranno documenti esclusivi”, rivela, senza però – per ovvi motivi – aggiungere altro.
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Stando alle prime indiscrezioni sullo speciale, comunque, dovrebbe andare in onda un film documentario inedito incentrato sulla figura di Totò Riina, dopo di che ci sarà un dibattito in studio con personaggi importanti come la giornalista Sandra Amurri, l’ex procuratore di Caltanissetta Sergio Lari, che interrogò Riina e l’avvocato Luigi Li Gotti legale di Giovanni Brusca.