Perchè Massimiliano Mollicone ha deciso di non scegliere Eugenia Rigotti nella finale di Uomini e Donne? Ecco cosa ha pensato il giovane tronista.
“Siamo in grande sintonia. Ridiamo tanto, ci divertiamo e tutto quello che sta accadendo ha superato ogni aspettativa. Ci siamo innamorati. Sono due settimane che non ci stacchiamo un attimo. Quando sono accanto a Vanessa mi sento al sicuro”. Ecco come Massimiliano Mollicone, tronista di Uomini e Donne, ha descritto i suoi primi giorni insieme alla corteggiatrice Vanessa Spoto fuori dal programma. “Siamo un po’ come Sandra e Raimondo. Bisticciamo per qualche secondo, ma non riusciamo mai a tenerci il muso, perché passiamo le nostre giornate a ridere e prenderci in giro”. I due sembrano essere davvero felici ed innamorati: “La prima volta che ci siamo detti ‘ti amo’ è stata dopo un momento di grande passione. Le parole sono venute fuori da sole” ha raccontato il tronista. Mentre la coppia continua a sbocciare, però, il pubblico non si è dimenticato di un’altra persona: Eugenia Rigotti, la corteggiatrice ‘scartata’ da Massimiliano.
Massimiliano Mollicone: “Raccontava un po’ troppo, e il troppo stroppia…”
Uomini e Donne quindi è finito da poco, ma le polemiche continuano a circondare il programma. Nell’ultima puntata, come già si sa, Massimiliano Mollicone ha scelto di continuare la sua storia con la corteggiatrice Vanessa Spoto, lasciandosi alle spalle Eugenia Rigotti. In una recente intervista al magazine Mio, il ragazzo ha anche spiegato il perchè della sua scelta: “La relazione con lei sarebbe stata serrata perchè a volte in esterna capitava che lei dimostrava questo attaccamento nei miei confronti, era più possessiva rispetto a Vanessa…”.
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Sembra però che anche Vanessa sposo abbia rischiato un paio di volte l’eliminazione. Pare infatti che Massimiliano si sia lamentato del modo di fare della ragazza in esterna: condivideva un po’ troppi dettagli sulla sua vita personale. “Ho sempre apprezzato questo suo modo di fare, ma raccontava un po’ troppo, e il troppo stroppia…”.
