Dopo la medaglia d’oro vinta da Marcell Jacobs alle Olimpiadi di Tokio, il Washington Post e il Times fanno becere allusioni al doping.
Le Olimpiadi di Tokio 2020 stanno regalando diverse soddisfazioni all’Italia ma la giornata di ieri, domenica 1 agosto, rimarrà nella storia. Marcell Jacobs e Gianmarco Tamberi hanno fatto sognare tutti gli appassionati dell’atletica leggera regalandoci non una ma ben due medaglie d’oro. Arrivate in due discipline quasi del tutto inaspettate, c’è chi ancora non ci crede e continua a festeggiare di cuore la vittoria dei due campioni, e c’è chi invece ha già dei dubbi. Infatti, dopo la vittoria di Jacobs, il Washington Post ha pubblicato un articolo abbastanza disdicevole sul giovane italo-americano. Il campione non solo viene definito come “Uno sconosciuto italiano dal Texas“, ma il giornale arriva anche a scrivere: “La storia recente dell’atletica mondiale è disseminata di campioni pop up rivelatisi poi imbroglioni col doping“.
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Marcell Jacobs non ha praticamente avuto il tempo di godersi la meritata vittoria che subito si è visto lanciare addosso accuse e polemiche da parte di diversi giornali. Il Washington Post ha poi continuato, in maniera sibillina, a portare avanti la sua accusa ma senza mai farlo in maniera esplicita. “Sarebbe ingiusto accusare Jacobs: a lui va dato il beneficio del dubbio, ma all’atletica no“. Il giornale sembra voler tirare fuori una insulsa accusa di doping, forse perché il campione italiano ha battuto per pochi decimi di secondo il campione americano Fred Kerley.
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Ma il Post non è stato l’unico giornale a voler millantare la possibilità che Marcell Jacobs abbia fatto uso di doping. Anche il Times ha voluto dire la sua riportando una statistica che mostra l’alto uso del doping tra i campioni di atletica leggera. Tra le 50 migliori prestazioni mondiali sui 100 metri, 14 sono di Usain Bolt. Tra le restanti 36, 32 sono state di velocisti risultati successivamente positivi ai controlli antidoping. Anche qui non esplicitano mai l’accusa, ma sembrano voler mettere una pulce nell’orecchio. Sembra proprio che non si voglia accettare il fatto che un italiano abbia potuto vincere i 100 metri. Speriamo che presto riescano a farsene una ragione e, nel mentre, noi ci godiamo la vittoria.
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