Luca Zingaretti è sicuramente uno degli attori più noti e apprezzati sulla scena in questo momento, e non solo per via del Commissario Montalbano. Eppure, c’è in lui qualcosa di (apparentemente) inspiegabile…
Luca Zingaretti è un attore e regista italiano tra i più richiesti e amati dal grande pubblico. Ha raggiunto la massima celebrità grazie all’interpretazione di Salvo Montalbano nella popolarissima serie televisiva Il commissario Montalbano, senza nulla togliere ai tanti altri ruoli nei quali si è cimentato, dando prova di grande versatilità e intensità di interpretazione. Ma c’è un ma.
La scelta strategica di Luca Zingaretti
A sollevare la questione è un lettore del magazine Nuovo – tale Giacomo da Messina – in una lettera indirizzata alla rubrica a cura di Maurizio Costanzo. “Gentile Maurizio – esordisce la missiva – seguo Luca Zingaretti dai temi del primo Commissario Montalbano: l’ho sempre trovato un attore straordinario e l’altra sera, guardando Paolo Borsellino – I 57 giorni, ne ho avuto la conferma. La cosa che continuo a non capire è come mai uno come lui non faccia il grande salto nel mondo del cinema, ma si ‘limiti’ a recitare in fiction e serie televisive”.
In effetti, il dubbio è più che legittimo. Luca Zingaretti, a sessant’anni ormai compiuti, ha senz’altro tutte le doti per cimentarsi in titoli importanti sul grande schermo, collaborando con i grandi registi attualmente in circolazione. Secondo Maurizio Costanzo, però, la scelta dell’attore romano non è affatto casuale né fortuita. E l’esperto lo spiega come sempre con poche ma efficaci parole: “Un tempo – scrive -, in effetti, il grande schermo era il luogo della consacrazione per ogni attore. Oggi lo sono le serie tv. E Luca Zingaretti lo sa bene”. La spiegazione è servita. Ciò non toglie che in un futuro anche prossimo l’artista possa decidere di cambiare rotta.
Intanto questa sera, giovedì 28 luglio, torna in tv il grande appuntamento con la Grande Opera all’Arena di Verona proprio con Luca Zingaretti su Rai 3. La seconda puntata, dopo il grande successo della prima con “Carmen”, vedrà protagonista l’opera di Giuseppe Verdi “La traviata”, dal libretto di Francesco Maria Piave. Un’opera incentrata sul saggio teatrale di Alexandre Dumas “La signora delle camelie”, e considerata una delle tre opere “popolari” di Verdi, insieme con “Il trovatore” e “Rigoletto”. La trama è incentrata sulla storia d’amore tra Violetta Valery e Alfredo Germont, che si dipana in una primavera parigina di tanti anni fa. Il loro rapporto durerà solo pochi mesi e sarà punteggiato di continui cambi di scena, fino alla comparsa di malattia, la tisi, che si rivelerà fatale per la donna.