Il noto attore e doppiatore Luca Ward ha alzato il velo su una delle pagine più difficili del suo passato: è stata la fede a salvarlo.
A volte un solo incontro può mutare il corso di un’intera esistenza. Lo sa bene Luca Ward, che in una lunga intervista rilasciata al settimanale Di Più è tornato a parlare della sua esperienza a tu per tu con la Madonna, rivelando qualche dettaglio in più.
Il noto attore e doppiatore ha trovato nella fede una vera e propria ancora salvezza. Aveva 17 anni quando, in un momento di disperazione, dopo la prematura morte dell’amato padre, vide la Vergine Maria e si sentì pervaso da un’energia indescrivibile.
Lo straordinario percorso di vita di Luca Ward
Aleandro Ward, anche lui celebre attore e doppiatore, attivo tra gli anni Quaranta e Sessanta, venne a mancare nel 1973 a causa di un aneurisma cerebrale, quando Luca aveva solo 13 anni. Il primogenito di Aleandro, padre di altri due figli, soffrì molto per la perdita del genitore, che era sempre stato per lui un punto di riferimento fondamentale.
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“Dopo la scomparsa di mio padre – ha ricordato Luca Ward tornando a quel tremendo periodo -, in famiglia ci trovammo a vivere nel degrado assoluto, in un’indigenza tale da non sapere nemmeno che cosa mettere sulla tavola per cena. Tanto che di lì a poco ricevemmo anche lo sfratto esecutivo. Eravamo disperati, ci attaccavamo alla fede per non crollare. In quella disperazione totale una notte vidi il volto della Vergine Maria. Mi apparve per tre-quattro secondi in tutto”.
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Lui non fu spaventato da quella visione, perché il viso della Madonna era angelico: ebbe la sensazione di trovarsi davanti a una donna potente, di enorme forza, universale, capace di trasmettere sicurezza con il semplice sguardo. “In quel momento mi resi conto che mi invitava ad avere pazienza perché tutto si sarebbe sistemato nella nostra vita. E aveva ragione”.
Luca Ward è diventato l’uomo che è oggi grazie a una serie di incontri fortunati che – lui ne è convinto – sono sono stati voluti e guidati dall’alto. Il celebre artista crede in Dio ma ammette di non essere un bravo praticante. Quando può, tuttavia, entra in Chiesa, accende un cero per i suoi genitori, osserva il crocefisso e recita una preghiera.