Loredana Bertè ha rivelato di avere un grosso rimpianto e di sentirsi ancora in colpa per la morte della sorella Mia Martini.
Un passato da sex symbol, una carriera da artista originale, talentuosa e capace di innovarsi, Loredana Bertè è riuscita a sopravvivere al passare del tempo e a conquistare diverse generazioni di pubblico. Il suo carattere forte, la sua abitudine nel dire tutto ciò che le passa per la testa e non conformarsi ai dettami del mondo dello spettacolo la rendono agli occhi del pubblico di ogni età una ribelle.
Questo è stata e questo vorrà sempre essere l’amatissma cantante. Si potrebbe pensare che con una simile personalità Loredana non abbia lasciato nulla di intentato e che nella vita non abbia rimorsi o rimpianti, ma non è così. D’altronde la Berté ha un passato personale molto complicato, sia in ambito sentimentale che in ambito familiare.
Probabilmente i più giovani non sanno che lei è la sorella di un’artista che ha lasciato un segno indelebile nella storia della musica italiana, ma il cui destino è stato tragico e la cui vita si è conclusa in maniera drammatica. Proprio la morte di Mimì è ciò che ancora oggi la tormenta e l’evento della sua vita per il quale prova un forte rimorso.
Loredana Bertè, il più grande rimpianto dell’artista: “Dovevo ascoltarla”
Ospite di Verissimo in una puntata del 2020, Loredana Berté ha parlato del dramma vissuto dalla sorella e di come questo ancora oggi la tormenti. L’artista ha infatti rivelato di provare un profondo senso di colpa: “Io mi sento in colpa, perché ho viaggiato. Avrei dovuto fare un viaggio di meno e starle vicino. Una cosa non mi perdono: non aver preso il telefonino, come lei mi aveva chiesto di fare. Ho preso il fax, invece, così non ero obbligata a rispondere. Ogni tanto la sogno: sogno che è ancora qui con me e che vuole una sigaretta”.
In un momento successivo la Bertè si è scagliata contro quelle persone che hanno tormentato la sorella e che l’hanno portata a compiere il gesto estremo. Per Loredana i suoi detrattori non avevano nulla a cui appigliarsi, visto che il talento di Mia Martini era cristallino e non c’erano comportamenti scandalosi o strani fuori dal mondo dello spettacolo: “Mimì ha avuto una vita di inferno, poi sai come è andata, le malelingue della gente le hanno appiccicato questa etichetta di ‘portaiella‘, una cosa che l’ha fatta morire dentro”.
Loredana Berté è certa del fatto che qualcuno abbia cercato un modo per distruggerla, per limitare la sua carriera e la sua figura e che questo tentativo ha attecchito solo perché siamo in Italia: “Quando una è brava, l’unico modo che hai per farla fuori è dire che porta sfortuna. Chiunque, anche l’ultimo tecnico con cui ha lavorato, si toccava nelle parti basse quando la vedeva arrivare. Molti registi noti non l’hanno voluta. Succede solo in Italia“.