L’attore comico Lino Banfi ha raccontato una vicenda riguardante la sua vita: il racconto drammatico ha commosso tutti quanti.
Oggi Pasquale Zagaria, in arte Lino Banfi, è uno degli attori comici più apprezzati e amati d’Italia. Qualche anno fa gli è stato conferito persino il ruolo di ambasciatore Unicef in quanto rappresentante di spicco della cultura italiana e soprattutto del sud Italia. Riconoscimento che è giunto come premio ad una carriera pluridecennale, in cui l’attore è riuscito a cambiare pelle ed essere amato da diverse generazioni di spettatori, oltre che da target differenti di pubblico.
Il successo attuale di Lino Banfi, però, è arrivato da molto lontano e prima ancora di essere una delle principali star del cinema italiano di “Serie B“, il comico ha faticato molto per affermarsi ed ha vissuto anche periodi di grande difficoltà economica e personale. Proprio di questi inizi difficili ha parlato l’attore in un’intervista rilasciata durante l’ultima puntata del programma radiofonico ‘I Lunatici‘.
Lino Banfi racconta gli anni difficili di inizio carriera e l’evento che ha cambiato tutto
Quando aveva 18 anni, Lino andò a Napoli in cerca di qualche ingaggio. L’attore spiega che all’epoca gli attori disoccupati dovevano affittare una stanza a notte e nessuno faceva loro credito, poiché sapevano che ci sarebbero state sere in cui non avrebbero racimolato nulla. Quel viaggio a Napoli non è andato nel migliore dei modi e il 24 dicembre del 1958 si trovò a dover scegliere se mangiare o affittare una camera d’albergo.
Di quella situazione complicata si è accordo uno sconosciuto che gli disse di chiamarsi Ciro: “Mi disse che dove mangiano in nove mangiano anche in dieci: aveva otto figli. Mi fece dormire a casa sua e il mattino dopo mi diede mille lire per prendere il treno e tornare al mio paese”. Un gesto di carità che Lino Banfi non ha mai dimenticato: “Sono tornato dopo qualche anno dopo a Napoli per cercarlo, ringraziarlo e dargli un premio, un regalo. Però non l’ho più trovato”.
L’attore si stupì del fatto che nessuno a Napoli, nella zona in cui aveva dormito ed era stato salvato da Ciro, nessuno conoscesse il suo benefattore. Banfi ha continuato a cercarlo per anni, finché un amico cardinale lo convinse che non aveva senso farlo: “Mi disse che non l’avrei trovato mai, perché quel Ciro era un angelo che scelse di salvarmi quella notte”.
Angelo o semplice benefattore che fosse, l’attore ricorda ancora oggi con affetto quel gesto d’altruismo e quella persona che lo ha soccorso in un momento di forte bisogno. Nel raccontare questa vicenda spera che il suo benefattore possa ancora sentirlo e ricevere quel ringraziamento che lui non ha mai potuto dargli di persona.