Il caso Liliana Resinovich è tutt’ora un mistero: la donna si è suicidata o è stata uccisa? Le ultime novità potrebbero portare ad una svolta.
Dopo 6 mesi il caso Liliana Resinovich rimane un mistero. Le indagini non sono riuscite a chiarire se la donna si sia tolta la vita o sia stata uccisa. Attualmente non è chiaro nemmeno quale potrebbe essere il movente del possibile omicidio e dunque chi possa essere il colpevole di questo atroce delitto. Ciò che è chiaro, invece, è che la donna stava vivendo una situazione personale complicata, in cui era in crisi con il marito e stava stringendo la relazione con l’amico Claudio Sterpin, colui da cui doveva andare proprio la notte in cui è scomparsa.
Nei primi mesi d’indagine si sono susseguite le accuse di familiari e amici. Il fratello della donna e l’amico speciale Claudio Sterpin hanno sollevato dei dubbi sulla posizione di Sebastiano Visintin e su quella del figlio dell’uomo. Il marito della donna ha invece smentito le voci a suo carico e a carico del figlio e ricacciato indietro le accuse, incolpando a sua volta Sterpin.
Sebbene Liliana Resinovich sia stata trovata morta all’interno di un sacco, l’ipotesi del suicidio non è mai stata scartata. Per quanto sia raro, infatti, ci sono casi di suicidio che prevedono simili modalità. Inoltre sul corpo della donna non sono stati trovati segni di violenza e negli oggetti trovati attorno al corpo sono state trovate tracce di DNA maschile, ma non appartenenti al marito o all’amico.
Sia Sebastiano Visintin che Claudio Sterpin, inoltre, hanno entrambi un alibi di ferro che li scagiona per l’eventuale omicidio. Sebbene dunque la pista dell’assassinio non sia stata scartata, al momento il fascicolo d’indagine è aperto per sequestro e omicidio a carico di ignoto. Quello che bisogna capire è per quale motivo qualcuno l’avrebbe rapita e uccisa, e se l’ha fatto, in che modo? Trovando queste due risposte si potrà risalire all’identità del presunto assassino.
Liliana Resinovich: le parole dell’amica, l’ultimo messaggio e il dubbio
Mentre si attendono ancora i risultati degli esami istologici (quelli tossicologici hanno escluso l’assunzione di sostanze), i dubbi sulla figura di Sebastiano Visintin sono stati rinnovati da un’amica della vittima: Laura. La donna ha accusato il marito della vittima di aver mentito spudoratamente sul loro rapporto, dicendo che non litigavano mai e che era idilliaco quando lei era a conoscenza della crisi almeno da due anni.
Per l’amica della vittima Sebastiano era a conoscenza del fatto che il rapporto con la moglie era al capolinea: “Erano in crisi negli ultimi anni anche se lui continua a negare e a dire che il loro rapporto era idiliaco. E’ vero, nessuno li ha mai visti bisticciare, ma il rapporto non era più quello di due anni addietro. Due anni fa eravamo a Levico e lui ha chiesto se poteva venire su cinque giorni perchè erano in crisi, forse c’era qualcosa che nessuno sapeva”.
L’altro dubbio sul quale è stata posta l’attenzione negli ultimi giorni è la ricostruzione dell’ultima giornata di Liliana. Pare che il contapassi del suo telefono indichi come la donna non si sia sostanzialmente mossa dall’abitazione. Questo può voler dire due cose: o non si è mai portata il telefono o non è mai uscita di casa. Se si trattasse della seconda ipotesi, il caso cambierebbe in maniera drastica, così come la ricostruzione degli eventi che ne hanno preceduto la morte.
L’ultimo dubbio emerge dall’analisi dei telefoni della donna. In uno di questi infatti è stato trovato l’ultimo messaggio mandato da Liliana Resinovich a Claudio Sterpin. E’ noto da tempo che i due si dovessero incontrare ma che l’incontro non ha mai avuto luogo. Nel messaggio mandato dalla donna alle 12.56 del 13 dicembre 2021 si legge: “In relax pensando a doman”.