Continuano le investigazioni sulla morte misteriosa di Liliana Resinovich, il referto delle analisi conduce ad una svolta sul caso.
Ritrovata morta all’interno di alcuni sacchi di nylon a cavallo tra il 2021 ed il 2022, Liliana Resinovich era scomparsa da casa il 14 dicembre. Prima ancora che il suo cadavere fosse ritrovato sulla sua scomparsa sono emerse delle versioni differenti e un possibile movente. Pare infatti che la donna, insegnante in pensione e sposata da tanti anni, dovesse andare via per un fine settimana insieme ad un amico. Pare che il rapporto con il marito fosse ormai giunto alla fine e che volesse farsi un’altra vita.
A sollevare dubbi sulla colpevolezza del marito, Sebastiano Visintin, è stato proprio l’ex amante della donna Claudio Sterpin. L’uomo ha sostenuto che la donna volesse lasciare il marito per rifarsi una nuova vita ed ha messo in dubbio la posizione dell’uomo, accusandolo nemmeno troppo velatamente di aver scoperto le intenzioni della moglie ed aver agito di conseguenza. Il marito della donna ha dichiarato di non sapere nulla della loro relazione né dell’intenzione di Liliana di andare via di casa, dunque ha accusato a sua volta Sterpin di averla forzata a fare qualcosa che non voleva e di poter essere il colpevole.
Gli investigatori in questi mesi hanno tenuto aperta sia l’ipotesi omicidio che quella suicidio. Sebbene si tratti di una modalità insolita, non è escludibile che la donna possa essersi tolta la vita. Nei mesi scorsi sono state trovate tracce di dna maschile sul cordino utilizzato per chiudere i sacchi nei quali è stato trovato il corpo della donna. Le analisi, però, non hanno dato riscontro con il dna del marito né con quello dell’amico.
Liliana Resinovich, svolta nel caso dell’insegnante morta misteriosamente
Una possibile svolta nelle indagini sul caso Liliana Resinovich è giunta dalla relazione medico-legale redatta da Fulvio Costantinides (medico legale) e Fabio Cavalli (radiologo). Tra le ipotesi messe per iscritto c’è quella di una possibile morte il giorno stesso della scomparsa, ovvero il 14 dicembre. In questo caso il suo corpo sarebbe stato congelato fino a poco prima del ritrovamento. La morte, inoltre, sarebbe avvenuta in un luogo differente da quello in cui il cadavere è stato rinvenuto.
Si tratta però di un’ipotesi priva di prove a supporto, come spiegano gli esperti: “Non vi sono, allo stato, elementi specifici per dimostrare un avvenuto congelamento post mortale del cadavere”. Proprio le difficoltà di conservazione e spostamento del cadavere fanno propendere gli esperti verso l’ipotesi del suicidio, che, a loro parere, appare ad oggi e con le informazioni emerse fino ad ora la più probabile. In questo caso, però, la morte sarebbe avvenuta solamente due-tre giorni prima del ritrovamento del cadavere, nel frattempo cosa avrebbe fatto la donna? Dove sarebbe stata?