Continuano le indagini sul caso Liliana Resinovich: la donna morta lo scorso dicembre si è tolta la vita o è stata uccisa?
Sin dall’inizio del 2022 l’Italia intera segue con grande attenzione gli sviluppi delle indagini sul caso Liliana Resinovich. L’insegnante in pensione è scomparsa il 14 dicembre da casa senza dare alcun messaggio al marito Sebastiano Visintin. Le ricerche sono cominciate circa un giorno dopo la scomparsa della donna, quando il marito è andato a fare la denuncia ai Carabinieri.
Prima ancora che il corpo di Liliana venisse trovato sono emersi i primi dissapori tra Sebastiano e il fratello della moglie Sergio, ma anche i dubbi e le accuse a carico proprio del marito della donna scomparsa da parte del fratello e dell’amico speciale della donna: Claudio Sterpin. Quest’ultimo ha rivelato che Liliana avrebbe dovuto raggiungerlo quella sera per passare con lui il fine settimana. Pare che i due avessero una relazione e che Liliana volesse lasciare il marito.
Dal canto suo anche Sebastiano Visintin ha posto dei dubbi sulla figura di Claudio e sul suo possibile ruolo nella scomparsa e nella morte della moglie. Tuttavia le indagini per il momento sembrano aver escluso un ruolo dei due. Sia il marito che l’amico avevano un alibi per il giorno della morte di Liliana, inoltre l’esame del DNA effettuato sugli oggetti trovati vicino al corpo della donna ha escluso che siano stati loro a toccarne il corpo prima della morte.
Caso Liliana Resinovich: ci sono aggiornamenti sulle indagini in corso?
Allo stato attuale delle cose non sono emersi nuovi dettagli sulle indagini. Sappiamo che devono essere comunicati i risultati dell’autopsia e delle ricerche informatiche sui dispositivi di proprietà della donna, ma non sappiamo attualmente quali siano gli esiti di questi esami. L’avvocato di Sergio Resinovich ha spiegato a FanPage che l’indagine può considerarsi formalmente chiusa, ma che in questo momento ci sono ancora procedimenti da portare a termine e risultati da comunicare.
Il legale ha ribadito la posizione del suo assistito, il quale ritiene che sia improbabile che la sorella si sia tolta la vita. Tuttavia ha anche aggiunto che non c’è una chiusura totale a questa ipotesi: qualora verrà dimostrato in maniera incontrovertibile che Liliana si è tolta la vita, Sergio accetterà la verità emersa dalle indagini. Insomma c’è fiducia nel lavoro della Procura e si attende con impazienza di conoscerne gli esiti.
Per il momento permangono alcuni dubbi sulla ricostruzione. Il contapassi di uno dei telefoni di Liliana indica che la donna si è mossa solo di 7 metri e dunque che non si sarebbe spostata da casa quella mattina. Tuttavia la testimonianza della fruttivendola la colloca al centro del paese tra le 8.30 e le 9 del mattino. Una versione dei fatti che pare sia confermata dalle immagini della telecamera di zona. Possibile dunque che abbia volutamente lasciato i telefoni a casa insieme alla fede. Un comportamento che dà peso all’ipotesi del suicidio, che va ricordato: non è mai stata scartata dagli inquirenti.
L’altro dubbio riguarda il giorno della morte di Liliana. Il corpo è stato trovato in un buono stato di conservazione. Potrebbe sembrare strano a 22 giorni di distanza dalla morte, ma le temperature basse potrebbero aver favorito un rallentamento dello stato di decomposizione. L’ultimo dubbio riguarda i sacchi dentro i quali è stato ritrovato il corpo. I familiari e gli amici non credono che la donna si sia infilata da sola nei sacchi. Tuttavia Sterpin ritiene che l’assassino volesse che il corpo fosse ritrovato, visto che per farlo sparire sarebbe stato sufficiente gettarlo in una delle foibe della zona.