A 25 anni dalla tragica morte di Lady Diana un docufilm prova a far luce sulle ombre mai chiarite. Parola del regista Ed Perkins.
E’ trascorso un quarto secolo dalla prematura e improvvisa scomparsa dell’indimenticabile Lady Diana, e ancora la verità non è venuta completamente a galla. Un nuovo docufilm interamente basato su materiali d’archivio, opera del regista Ed Perkins, si cimenta nell’ardua impresa di sciogliere l’ultimo mistero rimasto. Scopriamo insieme come.
Quella domanda senza risposta su Lady Diana
Si intitolare The Princess il docufilm che, dopo un passaggio al Biografilm Festival di Bologna, sarà trasmesso su Sky Documentaries il prossimo 31 agosto, a 25 anni esatti dalla scomparsa di Lady Diana. Il regista Ed Perkins ne ha parlato in un’intervista esclusiva con Oggi.
“Ricordo perfettamente il momento in cui sono venuto a sapere della morte di Lady Diana – premette Ed Perkins -. Ho 11 anni, i miei genitori sono incollati alla tv che trasmette le immagini dell’incidente a Parigi. Dicono che la principessa Diana è ormai morta e con lei Dodi Al-Fayed. Davanti mi scorrono scene incredibili: donne che piangono e urlano per le strade, bambini attoniti, ragazze in lacrime davanti a Buckingham Palace. Tutto per una donna che, probabilmente, non hanno mai incontrato di persona. Da allora, non ho smesso di chiedermi: che cosa è stata Lady Diana per noi?”.
Di qui l’idea di un docufilm: “È un tentativo onesto – spiega il regista -. Ho cercato, per me stesso e gli spettatori, di rispondere a questa domanda: chi era davvero Lady Diana? Perché, 25 anni dopo la morte, è ancora sulle prime pagine dei giornali?”. La prima risposta è che “la sua morte improvvisa ha scatenato un’emozione collettiva profonda che dura ancora. Guardando il film, ognuno può riviverla in modo diverso… Non volevo girare un documentario storico ma smuovere dentro di noi qualcosa”.
“Io – continua Ed Perkins – ho cercato di fare un film il più possibile vicino alla verità, con lo sforzo di non giudicare i protagonisti. Di questo lavoro onesto, mi assumo piena responsabilità”. A proposito di responsabilità, cosa ne pensa dei tanto vituperati media, spesso additati come la vera fonte di tutti i guai di Lady D? “I media sono parte della storia. Ma anche Diana e i reali li hanno usati per i loro scopi”, risponde il regista.
E sui fratelli William e Harry, che oggi a quanto pare non si parlano più, “verrebbe da dire: la storia continua”. Ma – e conclude – la Famiglia Reale non è stata coinvolta nella realizzazione del film: “Non so se l’abbiano visto. So solo che ho fatto un film equilibrato”. Ai telespettatori l’ultima sentenza.