La morte di Lady Diana è ancora oggi un mistero: secondo un recente documentario la principessa sapeva che sarebbe morta in quel modo.
L’incidente che ha causato la morte di Lady Diana il 18 agosto del 1997 è stato uno degli eventi di cronaca che ha sconvolto maggiormente l’opinione pubblica. L’ex principessa del Galles era giunta agli onori della cronaca qualche anno prima, quando in un’intervista aveva rivelato che il suo matrimonio con Carlo di Windsor non era felice e che il marito pensava maggiormente alla sua amante che a lei.
Dichiarazioni che hanno creato uno scandalo senza precedenti per la corona britannica e che hanno messo in grande imbarazzo non solo il suo consorte ma anche e soprattutto la Regina Elisabetta. Le dichiarazioni sono state seguite dalla decisione di rompere con il principe e cercare di farsi una nuova vita. In questa avrebbe voluto portare con sé, fuori dal Regno Unito, anche i figli William e Harry.
Lo scandalo e la rottura con la famiglia reale sono stati due elementi che hanno fatto pensare a molti che la morte di Lady Diana non sia stata una casualità. Secondo alcune teorie non suffragate da prove, la “principessa triste” sarebbe stata vittima di un piano studiato nei minimi dettagli per eliminarla e cancellare una personalità influente e scomoda per la corona.
Lady Diana sapeva che sarebbe morta in un incidente stradale?
La teoria sull’omicidio è stata la base delle investigazioni sulla morte di Lady Diana che sono partite solo nel 2004, ovvero 7 anni dopo la morte. Inizialmente, infatti, la tragica scomparsa dell’ex moglie di Carlo è stata archiviata come tragico incidente, questo nonostante il capo della Polizia di Londra dell’epoca, Paul Condon, aveva ricevuto dall’avvocato di Diana Spencer una nota in cui questa rivelava di avere il timore che sarebbe stata uccisa.
Il legale, Victor Mishcon, aveva ricevuto l’assistita nell’ottobre 1995 ed aveva registrato le sue preoccupazioni in una nota. Diana era convinta che volessero sbarazzarsi di lei e che lo avrebbero fatto inscenando un incidente. Così, quando è morta, Mishcon ha consegnato la nota a Condon, dicendogli però che non aveva mai dato troppa importanza a quelle parole perché riteneva che Lady D fosse diventata paranoica. Invece di avviare un’indagine, Condon decise di conservare la nota in una cassaforte.
Per sette anni nessun altro è stato a conoscenza di quella nota, poi Condon è stato sostituito da John Stevens e quest’ultimo ha trovato il documento. Preoccupato dal fatto che ci potesse essere una correlazione tra i timori della donna e quanto successo due anni più tardi, il capo della polizia di Londra ha avviato un’indagine che però non ha portato ad alcun riscontro.
Intervistato da Discovery Channel per il documentario The Diana Investigation (pubblicato su Discovery Plus in occasione del 25° anniversario della morte), Stevens ha spiegato che il suo predecessore aveva nascosto il documento e non gli aveva dato alcuna importanza, ma che lui ha voluto vederci chiaro: “Ho intervistato Lord Mishcon in tre occasioni e ho raccolto ulteriori dichiarazioni su quella lettera, perché è qualcosa che mi ha causato grande preoccupazione. Ho visto Lord Mishcon circa un mese prima della sua morte, verso la primavera del 2005, e ha tenuto fede al fatto che pensava che fosse paranoica, e non ci aveva creduto molto. Era il suo avvocato e ricorda, un avvocato ha obblighi legali nei confronti dei suoi clienti”.
Le perplessità del legale di Diana sulla preoccupazione dell’assistita, unita al fatto che non sono state trovate prove a supporto di quello che diceva, hanno portato alla chiusura delle indagini. La morte di Lady D, insomma, rimane ancora un mistero irrisolto: possibile che si fosse immaginata tutto e che per un puro caso è morta come aveva preventivato? Oppure i sette anni intercorsi tra la morte e l’inizio delle indagini hanno permesso di cancellare tutte le prove? Un dubbio che probabilmente non verrà mai sciolto.