Tristissimo annuncio in diretta durante la puntata mattutina del Tg1. Il pubblico di certo non si aspettava una notizia del genere. Tutti scossi in Italia per il lutto gravissimo
Se ne è andata ieri, dopo una luna malattia, Patrizia Cavalli, “poeta” con uno stile unico e inconfondibile scoperta molti anni or sono da Elsa Morante. Una gravissima perdita per la cultura italiana. Ricordiamo alcuni dei suoi bellissimi versi.
La puntata odierna di TGunomattina, condotta da Maria Isabella Romano, si è chiusa con un toccante ricordo di Patrizia Cavalli, la poetessa, anzi “poeta” come si faceva chiamare lei, morta in un ospedale romano a 75 anni. Umbra di Todi, classe 1947, aveva studiato Filosofia e appena ventenne si era definitivamente stabilita a Roma. Proprio nella città eterne ebbe l’incontro che le cambiò la vita: quello con Elsa Morante, che per prima riconobbe il suo talento e la spinse così a coltivare la vocazione per la poesia.
“Vi lasciamo con una sua poesia. Patrizia è scomparsa ieri e vogliamo ricordarla così” ha detto la giornalista di TGunomattina, tra i tanti che nelle scorse ore hanno ricordato Patrizia Cavalli.
C’è nell’amore volontà di amare?
Se c’è l’amore c’è anche volontà.
Ma si può amare solo perché si vuole?
La volontà non può produrre amore,
se lo si vuole vuol dire che è già là.
Se tu non m’ami dunque non puoi amarmi,
nessuna volontà potrà sforzarti.
Ma anche l’amore è fatto di parole
e le parole soccorrono il giudizio,
basta cambiarle e cambia l’indirizzo.
Della morte, invece, Patrizia Cavalli scriveva:
La morte vorrei affrontarla ad armi pari
anche se so che infine dovrò perdere,
voglio uno scontro essendo tutta intera,
che non mi prenda di nascosto e lentamente.
Patrizia Cavalli da anni combatteva contro un tumore. Il suo esordio nel mondo letterario era avvenuto nel 1974, con “Le mie poesie non cambieranno il mondo”, volume pubblicato da Einaudi, che è stato l’editore di quasi tutte le sue opere. Negli anni successivi Patrizia Cavalli ha scritto “Il cielo” e “L’io singolare proprio mio”. Due anni fa è entrata nella cinquina del Premio Campiello con “Passi giapponesi”, la sua prima raccolta di prose, con potenti immagini e stati d’animo come cifra distintiva. La Cavalli è sempre stata una poetessa di grande purezza e limpidezza. La sua ultima raccolta di poesie è uscita nel 2020 con il titolo “Vita meravigliosa”.
L’ultimo saluto a Patrizia Cavalli dopodomani, venerdì 24 giugno: alla Sala della Protomoteca in Campidoglio, a Roma, verrà allestita la Camera Ardente che sarà aperta dalle 10 alle 12.30.
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