Alla vigilia dell’approdo nelle sale italiane, Joker desta enormi preoccupazioni in molte città degli USA, dove verranno adottate misure di sicurezza volte a sventare eventuali tentativi criminosi
Nella notte tra il 19 e il 20 luglio del 2012 – presso il Century 16 Movie Theater di Aurora, in Colorado – un ventiquattrenne di nome James Holmes (promettente dottorando di neuroscienze) compì, in un raptus omicida, un atroce massacro, provocando la morte di dodici persone e ferendone cinquantotto. Munito di pistola e gas lacrimogeno, il brutale assassino – con i capelli tinti di arancione – sparò senza pietà in direzione di un pubblico totalmente inerme durante la prima proiezione della pellicola Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno, gridando furiosamente “I’m Joker, I’m Joker!“.
Un tragico avvenimento, un episodio drammatico, un terribile ricordo: in qualsiasi modo si decida di etichettare la suddetta strage, il fatto stesso di conoscerla rende indubbiamente più semplice comprendere la grandissima apprensione che – nelle ultime ore – circola attorno all’imminente uscita di Joker, il lungometraggio diretto da Todd Phillips totalmente incentrato sull’oscura figura dell’iconica nemesi di Batman.
Premiato con il Leone d’Oro nel corso della settantaseiesima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, il film esplora in maniera pienamente originale la storia di Arthur Fleck – un semplice uomo di Gotham che cerca di guadagnarsi da vivere facendo il pagliaccio di giorno e il comico di notte – trattando le motivazioni del suo mutamento in Joker. Con protagonista Joaquin Phoenix – affiancato, tra le altre stelle, da Robert De Niro e Zazie Beetz – l’opera giungerà nelle sale italiane domani, giovedì 3 ottobre, per poi approdare negli Stati Uniti il giorno successivo.
Ed è proprio per il 4 ottobre che in molte città degli USA è scattata l’allerta sicurezza, con catene cinematografiche del calibro di AMC Theatres e Landmark Theatres già pronte a far rispettare il divieto assoluto di accesso alla proiezione nei confronti di chiunque si presenti con maschere, pitture facciali o qualsiasi oggetto in grado di mettere a disagio gli altri spettatori. Intanto, nei giorni scorsi, cinque famiglie delle vittime dell’attentato di Aurora hanno scritto una lettera aperta alla Warner Bros. Pictures, chiedendo a gran voce non la messa al bando di Joker, bensì una promessa di impegno concreto da parte della compagnia contro la diffusione delle armi, in particolare attraverso la profusione di aiuti economici in favore dei sopravvissuti alle sparatorie e la cessazione dei contributi politici ai candidati vicini alla National Rifle Association (NRA).