Il camionista coinvolto nel terribile incidente di Alex Zanardi ha rilasciato un’intervista in cui spiega come si è sentito dopo l’accaduto.
Mentre il campione continua il suo percorso di riabilitazione per poter tornare a svolgere tutte le azioni base, il procedimento a carico del camionista coinvolto nell’incidente che lo ha portato in fin di vita si è concluso. Il giudice ha sentenziato che l’autista del camion contro il quale lo sportivo si è scontrato non aveva colpe e che dunque non poteva fare nulla per evitarlo.
A distanza di qualche giorno da quella sentenza, l’uomo, Marco Ciacci ha acconsentito a rilasciare qualche dichiarazione al ‘Corriere della Sera‘. Il camionista come prima cosa spiega che il suo primo desiderio è quello di poter incontrare Zanardi e di potergli stringere la mano: “Spero di poterlo incontrare presto, di stringergli la mano e di abbracciarlo. Gli auguro tutto il bene possibile”.
Leggi anche ->Alex Zanardi, arriva la svolta: l’annuncio sul camionista che lo ha investito
Alex Zanardi, parla il camionista coinvolto nell’incidente: “Sono stato malissimo”
In un secondo momento Ciacci parla del sollievo provato quando il giudice l’ha sollevato da qualsiasi responsabilità: “È stato un incubo durato più di un anno e anche se sapevo di non avere responsabilità sono stato malissimo. Ho continuato a sognare l’incidente, ho rivisto attimo dopo attimo il momento dello scontro, ho cercato di capire se avessi potuto evitarlo. Ho cercato una risposta”.
Leggi anche ->Alex Zanardi, condizioni di salute: come sta e come procede il recupero
Analizzando istante dopo istante l’incidente, giorno dopo giorno, l’uomo si è dato un’unica risposta: “Ho capito che c’era solo una possibilità: non essere lì quel giorno, su quella curva col camion, in quel preciso istante. Andavo piano, è stato impossibile evitare l’incidente”. Il camionista non ha rimpianti, è convinto che non ci sarebbe stato alcun modo di evitare lo scontro, ma ciò nonostante ha sofferto molto e continua a starci male: “La cosa che mi fa più soffrire è avere la certezza che sarebbero bastati pochi secondi per evitare lo scontro”, spiega aggiungendo in seguito: “Questa cosa mi segnerà tutta la vita, non si può dimenticare anche se hai la coscienza pulita”.