In una recente intervista il professore de Il Collegio, Andrea Maggi, ha parlato delle difficili condizioni di alcuni studenti.
Anche in questa stagione televisiva andrà in onda una nuova edizione del docu-reality ‘Il Collegio‘. Per quest’anno è stato scelto di “teletrasportare” gli studenti nel 1977, un anno particolare dove c’era un’atmosfera molto tesa a livello sociale, ma anche dove i giovani stavano scoprendo la voglia di avere un confronto generazionale con i genitori, chiedendo a gran voce di contare di più nella politica del Paese.
Si tratta dunque di un anno particolarmente ricco di emozioni e stimoli e che ha in un certo senso una connessione con il periodo attuale. Da qualche anno a questa parte infatti, i movimenti giovanili sono tornati in piazza a far sentire la propria voce e a contestare l’operato degli adulti. Ciò che viene rimproverato adesso è la gestione del Pianeta e dell’ambiente: l’inquinamento ha portato ad incrementare l’effetto del global warming e a fenomeni meteo estremi che sono sotto gli occhi di tutti.
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Il Collegio, lo sfogo del professor Maggi: “C’è chi non ha toccato un libro per due anni”
Convinto che l’anno scelto possa essere quello giusto per incuriosire gli studenti de Il Collegio e che si tratti di quello per certi versi più simile a quello che stiamo vivendo è anche il professore Andrea Maggi, da anni uno dei professori del collegio e insegnante anche nella vita. Dall’apparenza severa per copione, il docente in realtà è molto legato ai giovani e alle loro problematiche e sa che questa edizione sarà più complicata delle altre.
I ragazzi infatti hanno passato due anni molto difficili, dovendo studiare principalmente in dad e soffrendo molto per l’assenza del contatto con gli amici ed i compagni di classe. Intervistato da Oggi, infatti, il docente ha spiegato: “Qui ci sono alunni che hanno confessato candidamente di non avere mai aperto un libro in due anni”. Tuttavia è convinto che proprio questa esperienza possa aiutarli a trovare un contatto con il mondo e con lo studio.
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I ragazzi sono abituati a passare giornate intere davanti ai social network e quando entrano nel collegio sono costretti a guardarsi in faccia e scoprire il mondo. L’avere vere relazioni sociali li aiuta ad avere una visione differente della vita e anche un rapporto diverso con lo studio e l’impegno. Il professore assicura che uno dei protagonisti di un edizione passata adesso è diventato uno studente modello.