Non c’è pace per Guendalina Tavassi e Umberto D’Aponte: i due ex continuano a litigare e lei lo accusa di atteggiamento violento.
La storia d’amore tra Guendalina Tavassi e Umberto D’Aponte si è conclusa in malo modo qualche mese fa. I due hanno concordato che la loro relazione non poteva andare avanti ed ora stanno sbrigando le pratiche utili al divorzio. Il risentimento però è ancora molto forte e ogni volta che i due si rivedono non riescono a conciliarsi. In linea teorica vorrebbero concordare i dettagli della separazione e stabilire delle regole di quieto vivere per il bene dei figli ancora piccoli, ma le intenzioni vengono inibite dalla rabbia che provano l’uno nei confronti dell’altra.
La rottura insomma è ancora troppo fresca ed è presto per poter stabilire un rapporto sereno. Qualche ora fa Guendalina ha ragguagliato i follower sull’ultimo incontro con quello che è ormai l’ex marito, accusando Umberto di averla letteralmente aggredita e di averle spaccato lo smartphone durante un colloquio in uno studio legale per stabilire i dettagli del divorzio. Il racconto ha costretto D’Aponte a prendere parola e raccontare la sua versione dei fatti per non passare per un violento.
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Umberto D’Aponte risponde alle accuse di Guendalina Tavassi
Subito dopo la pubblicazione del racconto di Guendalina, Umberto ha deciso di rispondere per spiegare come sono andate le cose. L’uomo ha negato che si sia trattato di un’aggressione ed ha spiegato il perché ha reagito malamente distruggendo il telefono dell’ex moglie: “Ho guardato il suo telefono sulla scrivania e stava registrando tutto. Così ho preso e gli ho spaccato il telefono. Ho avuto una reazione istintiva ma è stato più forte di me. Parliamo di cose nostre e tu registri? È una cattiveria”.
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Umberto nega di averla toccata anche solo con un dito: “Mani addosso? Non l’ho sfiorata nemmeno con un dito. Le ho semplicemente spaccato il telefono. Tra l’altro anche lei l’ha spaccato a me”, quindi aggiunge che provvederà nelle sedi opportune per le accuse pubbliche dell’ex moglie: “Ho denunciato e querelato tutta sta situazione per diffamazione, da un avvocato come si deve. Provvederà a tutto il giudice. Io non parlo più”. Insomma la riconciliazione appare più lontana che mai, come distante anche la possibilità di recuperare un rapporto quanto meno civile.