La Procura di Genova ha chiuso le indagini a carico di Giulia Stanganini, la 38enne accusata di aver barbaramente ucciso il figlio di tre anni e la madre.
La Procura di Genova ha appena chiuso le indagini a carico di Giulia Stanganini, la 38enne accusata di aver barbaramente ucciso il figlio di tre anni nel novembre 2019 e, quattro mesi dopo, assassinato anche la madre, facendo a pezzi il cadavere. I pm Sabrina Monteverde e Stefano Puppo contestano alla donna due omicidi, oltre ad accusarla di occultamento di cadavere e maltrattamenti in famiglia.
Il folle gesto di Giulia Stanganini
Il figlioletto di Giulia Stanganini, tre anni appena, era stato trovato privo di vita il 22 novembre 2019 e in un primo momento il decesso era sembrato una tragica fatalità. Poi, nell’aprile del 2020, in pieno lockdown da emergenza Covid-19, la 38enne si era presentata in Questura denunciando di aver trovato la madre, la 63enne Loredana Stuppazzoni, impiccata, e di averne fatto a pezzi il corpo. Gli investigatori, tuttavia, non avevano mai creduto al suicidio e hanno sempre sostenuto che fosse stata la donna a ucciderla, nutrendo anche sospetti sulla morte del bambino.
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Secondo l’accusa, prima di uccidere il figlio Giulia Stanganini aveva vessato la madre picchiandola, umiliandola e rubandole soldi. In più di una occasione, tra l’altro, la vittima era dovuta addirittura scappare di casa dopo essere stata ferita con le forbici o per sfuggire alla figlia che tentava di soffocarla stringendole le mani intorno al collo.
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La 38enne le aveva anche rubato i soldi della liquidazione dopo il pensionamento della madre come bidella, falsificando la sua firma sugli assegni. Quello che in un primo momento sembrava un terribile incidente, dunque, secondo gli investigatori è stato un efferato duplice omicidio ordito da una mente crudele.