Il conduttore Giovanni Floris è tornato in tv con il suo Dimartedì. Recentemente ha confessato qualcosa di molto privato che nessuno sapeva.
Recentemente è ricominciato DiMartedí, il talk show di La7 condotto da Giovanni Floris. Il presentatore aveva aperto la nuova edizione del programma l’11 settembre con una puntata speciale in occasione dei vent’anni dall’attentato alle Torri Gemelle a New York City. Prima di rimettersi al timone del suo show, qualche giorno prima il conduttore romano era andato ospite al programma di Rai 1 Da noi…a ruota libera. In quell’occasione ha parlato molto di sé, del suo passato e di come abbia fatto diversi lavori prima di arrivare a quello dei suoi sogni: fare il giornalista.
Potrebbe interessarti leggere anche –> Simona Ventura, l’annuncio: addio improvviso che nessuno s’aspettava
Il ricordo del piccolo Giovanni Floris
Il conduttore del talk show DiMartedí ha spiegato come, fin dalle elementari, il suo sogno nel cassetto è sempre stato quello di diventare un giornalista. Il tutto è cominciato quando, un giorno, un giornalista del Messaggero era venuto a scuola per parlare del suo mestiere. Secondo Giovanni Floris questo è un perfetto esempio dell’importanza che la scuola e gli insegnanti possono avere sulla vita degli alunni. “Un’ora in più di lezione e ti cambia la vita“.
Potrebbe interessarti leggere anche –> Vladimir Luxuria, il dramma in diretta sconvolge tutti: arriva la polizia
Parlando poi del suo approccio al mondo del giornalismo e della conduzione, Giovanni Floris ha poi parlato della sua più grande paura. Il presentatore infatti è sempre molto preoccupato di risultare impreparato. “La mia paura più grande è risultare impreparato, ma è anche la mia fortuna, perché mi costringe a studiare tantissimo“. Infatti il conduttore ha un rituale molto preciso per prepararsi. “Mi sveglio alle 7:00-7:30 e ascolto il TgR. Poi mi alzo e leggo tutti i quotidiani. Faccio colazione. Rivedo con la mia squadra i blocchi perché di sicuro tre o quattro ospiti danno forfait e bisogna rimpiazzarli. Rivedo la scaletta e aggiungo domande qua e là“.