Sembra proprio che questo non sia il momento migliore per Magalli: dopo la sconfitta in tribunale, ora anche il suo programma ha fatto flop.
Solo poco tempo fa i giornali annunciavano l’arrivo di un nuovo programma: Una parola di troppo doveva essere la ‘rinascita’ di Magalli dopo ben 30 anni di conduzione de I fatti vostri. Con questo game show il presentatore è tornato a quello che ha definito il suo “grande amore”, ovvero i quiz. Le cose, però, non sono andate proprio come dovevano: secondo quanto riportato da Dagospia, infatti, Una parola di troppo vedrà la sua fine già il 24 dicembre. Il motivo di questa decisione, sempre secondo la pubblicazione web, sarebbe il flop negli ascolti (con uno share tra il 3-4%, troppo poco per proseguire).
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Magalli sul suo profilo web ha apertamente smentito questa notizia: sì, il programma non andrà più in onda, ma non a causa di un flop. Il conduttore ha descritto Una parola di troppo come “un piccolo quiz piazzato in un orario non felicissimo della programmazione, che ci ha comunque dato molte soddisfazioni”. Inoltre, non è detto che Rai Due non decida di ripartire dopo le vacanze natalizie: “Le scenografie sono state accantonate (e non distrutte come accade quando un programma termina definitivamente) quindi la speranza c’è” ha precisato Magalli.
Magalli, la disfatta in tribunale: condannato per diffamazione aggravata
Tempo fa Adriana Volpe aveva denunciato Magalli dopo la pubblicazione di un’intervista che il conduttore aveva rilasciato al settimanale Chi nel 2017. L’uomo ora è stato condannato. “Con questa sentenza il Tribunale di Milano ha dichiarato la responsabilità penale del dottore Giancarlo Magalli per diffamazione aggravata” hanno spiegato i legali della conduttrice, “rilevando una significativa lesione dell’immagine personale e della reputazione professionale della dottoressa Adriana Volpe”.
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Anche in questo caso, Magalli ha preferito rispondere alla notizia online: “Dato che la Volpe inonderà il web di comunicati stampa riguardanti la mia condanna esemplare per un’intervista in cui non la nominavo affatto, volevo anticiparla. Il giudice mi ha dato una multa (che non devo nemmeno pagare) una provvisionale (che non devo pagare) e le spese legali (che pagherò)”.