Giacomo Oldrati è il persecutore di donne noto alle cronache come “guru del corallo”. Ecco tutto quel che c’è da sapere su di lui.
Era un pomeriggio di inizio giugno 2019 quando una ragazza di 26 anni, di nome Beatrice, cercò di calarsi dal balcone dell’abitazione di via Biella a Barona (Milano) in cui conviveva con il fidanzato per sfuggire alle sue violenze. Il tentativo di fuga andò a buon fine, ma non senza conseguenze: la ragazza infatti cadde nel tentativo di scappare, si ferì a una gamba e dovette affrontare la vergogna per spiegare ai suoi soccorritori – una donna e un commerciante – perché fosse nuda e bagnata. La giovane si era dileguata dal bagno di casa approfittando di un momento in cui il fidanzato, Giacomo Oldrati, si era distratto. Conosciamo più da vicino il soggetto.
Che Giacomo Oldrati fosse un elemento pericoloso per le sue fidanzate era cosa già nota alle autorità. Nel 2012, infatti, l’uomo era stato arrestato per violenze e sequestro di persona ai danni di quattro donne: la fidanzata dell’epoca e le sue tre coinquiline. Allora Oldrati si trovava a Bologna, dove si era temporaneamente trasferito. Nel 2018 fu rilasciato in regime di libertà vigilata associata all’obbligo di visite mediche periodiche, poiché dalle perizie psichiatriche risultava incapace di intendere e di volere.
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In base a tre perizie Oldrati soffre di un disturbo bipolare della personalità. Appassionato di cultura e filosofia asiatica, si presenta come un esperto di religioni e spiritualità asiatiche e ha sviluppato un culto maniacale per le sue due katane.
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Tra le sue passioni c’è anche quella per gli acquari, da lui usati come escamotage per sequestrare le sue prime vittime: a quanto pare, nel 2012 aveva utilizzato un cocktail a base di polvere di corallo per drogare le quattro donne con cui conviveva.
Pochi giorni fa la notizia che la Corte d’Appello ha deciso di ridurre di due anni la pena inflitta al 40enne che nel giugno del 2019 aveva sequestrato, seviziato e picchiato brutalmente la povera Beatrice per quattro giorni. Dolore e sconforto della ragazza che ha commentato su Facebook la notizia senza nascondere la sua, condivisibile, disapprovazione postando la foto delle condizioni in cui era stata trovata dopo quei quattro giorni infernali.
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