La vita di Gerry Scotti è cambiata dopo che il conduttore ha contratto il Covid (e per fortuna ne è guarito). Ecco come.
Un anno fa Gerry Scotti era in ospedale, all’Humanitas di Milano, ricoverato in terapia intensiva per Covid. Il virus gli aveva tolto l’olfatto e il gusto: una cosa non da poco per uno come lui. Eppure, col senno di poi, il contagio è stato provvidenziale.
L’elisir di salute di Gerry Scotti
Per fortuna Gerry Scotti è uscito dall’ospedale, anche se con 11 chili di meno. E una volta tornato a casa ha preso una decisione drastica: eliminare dalla sua dieta la carne. E’ stato una specie di salutare detox: “Ho seguito un regime vegetariano – racconta il conduttore al Corriere della Sera -. Era la seconda volta in vita mia: la prima era stata durante il lockdown del 2020, quando con la mia compagna e mio figlio Edoardo non l’abbiamo toccata per 40 giorni, fino a Pasqua. Adesso limito le quantità: una volta a settimana pollo, pesce e uova e raramente quella rossa. Per me che soffro di pressione alta è meglio così”.
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Pian piano Gerry Scotti ha recuperato le energie e oggi, a 65 anni suonati, è tornato instancabile come e più di prima. E oltre a portare avanti la brillante carriera di conduttore – ha raggiunto la soglia delle mille puntate di Caduta libera – intende cimentarsi anche come vignaiolo: il suo sogno nel cassetto è una tenuta nell’Oltrepò pavese. Una scelta, quella di avvicinarsi al vino, che lui definisce “ineluttabile”.
“A un certo punto della mia vita – spiega Gerry Scotti – ho avuto voglia di qualcosa di solido, vero e palpabile come una zolla di terra”. Dal 2016 collabora con le cantine Giorgi a una linea di bottiglie firmate da lui. Ma presto vorrebbe acquistare un terreno tutta per sé: “È il richiamo delle origini contadine: ho passato le estati della mia giovinezza a Miradolo Terme con i nonni a vendemmiare. Se ho da sempre un rapporto positivo con il cibo lo devo a quei pasti in famiglia, con gli ingredienti buoni”…
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Quelle regole il Gerry Nazionale le segue ancora oggi: “Non mangio mai fuori orario, se non riesco a essere regolare preferisco saltare. Per me mangiare significa sedersi e rispettare i tempi e i ritmi della tavola”. Diete particolari? Nessuna. “Mai seguite. Non ho turbe legate al cibo: sono una buona forchetta ma non mi abbuffo. E ho i miei piccoli segreti di salute: a maggio, mese della Madonna, faccio un fioretto come mi ha inculcato mia madre. Rinuncio a vino, drink e aperitivi e perdo 5-6 chili. L’unica cosa che non levo è un bicchiere di rosso a cena. Poi: la domenica sera mi preparo solo i fiocchi d’avena con il latte, mentre per almeno 50 lunedì all’anno ceno con il minestrone. Adesso peso 110 chili, dovrei perderne dieci: appena mi si rimette a posto il ginocchio mi ci impegno…”.