Durante la mattina del 7 gennaio un gruppo sovversivo ha assediato la stazione radiofonica del Gabon, annunciando la nascita di un “Consiglio Nazionale di Restaurazione”. La crisi, però, non è durata molto: in poche ore, infatti, gli agitatori sono stati arrestati e il portavoce del presidente Bongo ha garantito il ritorno alla calma
Intorno alle 06:30 (orario italiano) di lunedì 7 gennaio un piccolo reggimento rivoluzionario composto da cinque soldati armati ha occupato impetuosamente la sede dell’emittente radiofonica del Gabon – Radio Télévision Gabonaise (RTG) – assumendone il controllo e sostenendo di voler dar vita a un “Consiglio Nazionale di Restaurazione“.
Un vero e proprio tentativo di colpo di stato militare durante cui il luogotenente Kelly Ondo Obiang ha anche tenuto un discorso, asserendo di agire “nell’interesse della nazione“, spronando i giovani a “riprendere in mano il loro destino” e proclamando l’intenzione di “ripristinare la democrazia” in assenza di un leader al comando.
L’attuale presidente del Gabon è Ali Bongo Ondimba, in carica dal 2009 e figlio di Omar Bongo, suo predecessore. Riconfermato nel 2016 a seguito di una turbolenta tornata elettorale caratterizzata da numerose violenze e accuse di brogli, Ali non risiede nel suo Paese da ormai diversi mesi, in quanto convalescente in un ospedale del Marocco a causa di un brutto infarto.
Il tumulto, tuttavia, è durato poche ore: dopo i primissimi attimi di confusione, il Governo è riuscito a estinguere la sommossa, arrestando in breve tempo gli agitatori e ristabilendo l’ordine. Non a caso, infatti, in un’intervista rilasciata alla BBC, il portavoce gabonese Guy-Bertrand Mapangou ha affermato: “La situazione è sotto controllo“.